Venezia: tra fantasmi, presenze e gatti
Vietato
l'ingresso ai gatti di Anna
Bellini (Ventura Edizioni) ci trasporta nel cuore misterioso di Venezia, quella
città che ha sempre saputo combinare bellezza e inquietudine come poche altre. Sarebbe
troppo facile parlare del gatto che all’improvviso fa capolino all’interno
della storia, o dei cartelli misteriosi che invadono qua e là la città. Questo
libro va raccontato partendo dalla prima vera protagonista: Venezia. La stessa
di Mr Ripley, di Fantozzi, della marchesa Casati di Soncino, la città delle
maschere, quelle vere. Con il suo fascino lagunare, la storia di invasori,
pirati, epidemie e, naturalmente, gatti misteriosi, Venezia ha sempre custodito
una certa aura di magia e superstizione, e questo romanzo non fa che
amplificare il tutto.
La storia
ruota attorno a Ca’ Sàraghi, un palazzo che, come tanti altri a Venezia,
nasconde ben più di quanto possa sembrare. Non è solo un luogo di decadenza, ma
quasi un personaggio a sé, capace di incantare e spaventare al contempo. Se
Venezia è da sempre la casa di leggende e presenze misteriose, Ca’ Sàraghi (che
in realtà non esiste… almeno per quanto riguarda il nome) ne è la sintesi
perfetta. C’è chi lo paragona a Ca' Dario, il famigerato “palazzo che uccide”,
dove chiunque sia entrato nella sua proprietà ha subito destini tragici e avvolti
dal mistero. Anche Ca' Sàraghi, pur essendo un gioiello architettonico
rinascimentale, ha un carattere decisamente sinistro. Eppure, è proprio questo
che lo rende irresistibile. Venendo alla città, non è difficile immaginare come
Bellini abbia tratto ispirazione dalla Venezia dei fantasmi e delle
storie mai raccontate. Ogni angolo della laguna sembra tenere nascosto un
segreto, e ogni calla, ogni ponte sembra cullare una storia dimenticata che non
aspetta altro che essere raccontata. Immaginatevi di passeggiare lungo il Canal
Grande, un attimo prima che l’acqua, che riflette la facciata di un palazzo
antico, sembri quasi sussurrare qualcosa al vostro orecchio: "Attento,
questo posto non è per tutti".
E qui entra
in gioco l'affascinante galleria di personaggi che animano Ca' Sàraghi: c’è
Linda, l’erede, che sembra essere un po' la "vicina di casa" che
tutti vorremmo evitare - elegante, ma troppo piena di pensieri sul passato;
Carmen, l'artista eccentrica che ha l’aria di una che vive in un'opera d'arte e
che fa sembrare la sua casa una galleria di ventagli dipinti, e poi c'è Fosca,
un po’ burbera, un po’ misteriosa, e Giuseppe, che prende troppo sul serio il
suo ruolo di “capo palazzo”. La loro vita in comune è un mix di segreti e
piccoli drammi, eppure, nonostante tutto, sembra che ci sia una strana armonia
tra di loro. Come una famiglia disfunzionale che si ama a modo suo, solo che
questa famiglia ha qualche spirito in giro.
E poi, come
non menzionare la Venezia più "spettrale" che Bellini descrive?
Venezia non è solo una città da cartolina: è un luogo che respira e pulsa
storie da ogni angolo. La scrittura di Bellini, densa di lirismo, ci fa
respirare la città e i suoi misteri, ma non senza quel tocco di ironia che ti
fa sorridere mentre cammini tra calli deserte, dove il vento sembra raccontare
storie che non tutti possono ascoltare. Il palazzo di Ca’ Sàraghi è il simbolo
perfetto di Venezia: è l’edificio che non vuole essere dimenticato, anche se,
per tutti, sembra ormai solo un relitto del passato. Eppure, è proprio la sua
decadenza che lo rende così affascinante. Bellini ci fa vivere le leggende
della città come se fossimo in un vecchio film noir, in cui il mistero non è mai
risolto del tutto, ma ci lascia sempre con un sorriso intrigato.
Vietato
l'ingresso ai gatti non è solo
una storia su Venezia, ma una dichiarazione d’amore per la sua bellezza, i suoi
fantasmi e i suoi abitanti - tra cui, ovviamente, anche qualche gatto curioso
che sembra saperne più di quanto si voglia ammettere. Se amate le storie che
mescolano leggenda e realtà, bellezza e mistero, questo romanzo è il vostro
passaporto per una Venezia che non avete mai visto, e che, forse, è quella più
affascinante.