Rock, coscienza e giovinezza: leomeconi si racconta con "Honest"
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leomeconi - foto di Alessio Sansone |
leomeconi torna con "Honest", un pezzo che si distingue per profondità e autenticità. L’intervista de Il Riflettore per scoprire di più sul singolo e sul suo viaggio musicale.
"Honest"
è un brano che parla di verità e responsabilità. Come nasce questa esigenza di
comunicare questi temi?
E’
vero, Honest contiene un messaggio potente ed attuale. Quando l’ho ascoltata in
Irlanda ho subito chiesto di poterla interpretare e col produttore Don Mescall
si è creata una perfetta sintonia. Io sentivo quel messaggio come attuale e lui
desiderava che fosse un giovane artista a farsene portavoce. Il resto è venuto
da sé, bisognava solo dare al brano una forma potente e coerente con l’idea
dell’album.
Il
video è un elemento chiave del brano. Quanto pensi che le immagini possano
rafforzare il messaggio di una canzone?
Come
ho detto altre volte, viviamo nel mondo dell’immagine quindi non abbiamo avuti
dubbi sulla necessità che Honest diventasse un videocplip, l’idea del bianco e
nero è stata da subito quella scelta per dare maggiore forza alle immagini ed
al messaggio del testo,.
Il
tuo album "Heaven" ha un sound rock molto internazionale. Quali sono
le tue principali ispirazioni musicali?
Ah
grazie per questa domanda e per l’osservazione. Penso che Honest sia davvero
internazionale come suono, anche nei pezzi in italiano. Io vivo e studio a
Boston ora e qui tutti hanno apprezzato l’album. Le ispirazioni sono
molteplici, da Springsteen a John Mayer, dagli Stones ai Rascall Flats, Zack
Bryan ed anche Bob Dylan, grande fonte di ispirazione per me sin dal primo
album.
Come
è stato il lavoro in studio con Don Mescall? Quali sono stati i momenti più
significativi?
Don
è straordinario, un produttore ed autore di assoluto livello ma prima di tutto
una persona che ama la musica profondamente. Le giornate con lui sono
all’insegna della musica, il caffè sul divano con la chitarra in mano, per poi
passare in studio di registrazione, lui vive per la musica e la mia esperienza
in Irlanda è stata straordinariamente formativa ed importante.
Sei
un artista giovane ma con un percorso già ricco di esperienze. Quale consiglio
daresti a chi vuole intraprendere la tua stessa strada?
Non
ho consigli, il mio percorso è solo all’inizio e non so dove mi porterà quindi
non penso di poter dare consigli, tranne quello di credere nei propri sogni.
Non so se si avverano sempre, ma ti fa sentire sempre vivo e quindi voglio
continuare a sognare.
Il
pubblico ha risposto molto bene a "Honest". Ti aspettavi questa
reazione?
Davvero,
non mi aspettavo così tanti consensi per una ballad in inglese, invece sia in
Italia che qui a Boston dove sto vivendo tutti hanno apprezzato il brano ed il
video. Sono davvero felice, pensa che un’associazione italiana che promuove
viaggio formativi di giovani all’estero mi ha chiesto di poter utilizzare
Honest come loro inno. Bellissimo.
Guardando
al futuro, quali sono i tuoi sogni più grandi nel mondo della musica?
Sicuramente quello di vivere
con la musica. Non so dove mi porterà questo percorso, so che per affermarsi ci
vuola una combinazione di fattori non sempre scontata, specialmente al giorno
d’oggi. Ma io vivo per la musica, studio musica da quando avevo sette o otto
anni, sono nel College musicale più importante al mondo, di una sola cosa sono
certo: la musica farà sempre parte della mia vita.