Krifa e il brivido dell'amore tormentato: il singolo "Manicomio"
L’amore può essere una forza meravigliosa, ma a volte diventa una prigione. Nel suo nuovo singolo Manicomio, Krifa esplora le sfumature oscure di un amore tormentato, fatto di alti e bassi, di desiderio e paura. Un rapporto tossico che spinge fino ai limiti della propria stabilità emotiva, ma che al tempo stesso affascina e cattura. Attraverso una melodia avvolgente e testi intensi, l’artista dà voce a una realtà comune, raccontando come l’amore possa plasmare, distruggere, ma anche salvare. In questa intervista, Krifa si apre con autenticità, rivelando il significato più profondo di questo brano e il legame personale che lo lega a questa storia.
Ciao e benvenuto sulle pagine de Il Riflettore. Prima di tutto, cosa rappresenta per te la musica?
La musica, per me viene rappresentata come uno sfogo personale emotivo.
Libero pensiero, libera scelta di dire quello che si vuole, l’unica cosa dove poter scappare quando non si è in grado di esternare le proprie emozioni.
Nasce da una storia vissuta in prima persona, nasce come una rivalsa nei confronti dell’altra persona.
Nasce in un periodo buio della mia vita.
Che nelle relazioni, ma come anche nei rapporti umani la tossicità non serve, e che comunque se dovesse mai arrivare bisogna sempre uscirne sani.
A me stesso, e a tutte le persone che si ritrovano nel contesto del brano
Se potessi scrivere la colonna sonora di un film, serie TV o videogioco, quale sceglieresti e perché?
Goodfellas, mi gasa molto il mood e il contesto.
Siate sempre voi stessi, non dimenticate mai che la vita va vissuta ora, ogni momento non tornerà mai indietro.
Lottate per i vostri sogni, perché ognuno di noi può e deve realizzarsi.
Tags :
Interviste