Il 45 giri
“Zero”
degli
On The Moon, presentato in un esclusivo formato Double A-Side, ci offre
due tracce profondamente evocative:
“La stanza di Elena” e
“Ansia”. Questa
uscita non è solo un insieme di brani, ma un manifesto del cambiamento, un tema
delicatamente intrecciato in entrambe le canzoni, suggerendo che il
cambiamento, per quanto arduo, può essere fonte di crescita e rinnovamento.
“Ansia” è un pezzo
visceralmente potente, scritto da Luca, il bassista e voce della band, che si
ispira al suo primo attacco di panico in età adulta. Attraverso il testo, Luca
non solo descrive la soffocante esperienza ma tenta anche di razionalizzarla, trasformando
un momento di profonda vulnerabilità in un'espressione artistica che può
toccare chiunque l'ascolti. La canzone è una finestra aperta sulle dinamiche
interne della mente durante un attacco di panico, presentata con una
delicatezza che rispecchia l'importanza e la complessità dell'esperienza.
Dall'altro lato,
“La stanza di Elena” esplora il concetto di spazi fisici carichi di memoria
emotiva. Il brano narra di una stanza destinata a diventare uno studio di
registrazione, che porta ancora i segni di una relazione finita e lotta per
reinventarsi, un po' come i membri stessi della band, costretti a reinventare
la loro musica e identità dopo un cambiamento di formazione. La canzone si
distingue per il modo in cui il dolore e la speranza coesistono, riflettendo la
resilienza necessaria per andare avanti.
Insieme, queste
canzoni formano un dualismo che esplora le diverse facce del cambiamento: la
lotta interiore e la trasformazione esterna. La produzione musicale abbraccia
un equilibrio tra melodie dolci e arrangiamenti più intensi, che riflette le
tematiche dei testi.
“Zero” segna un
capitolo significativo per gli On The Moon. Con una narrazione così personale e
universale, questo 45 giri è un'esperienza che invita alla riflessione. Mostra
che, anche nelle sfide più oscure, ci può essere una luce di crescita e di nuovo
inizio. Ascoltare “Zero” è come assistere alla metamorfosi di una band che ha
tanto da dire, e che invita l'ascoltatore a trovare nel cambiamento non solo
una prova, ma una promessa di rinascita.
L'INTERVISTA ALLA BAND
Ciao e benvenuti sulle pagine de Il Riflettore. Prima di tutto, cosa
rappresenta per voi la musica?
Ciao
a tutti e grazie per questa possibilità
La
musica per noi è un linguaggio, quello che sentiamo più nostro e con cui
preferiamo esprimerci.
Come è nato il vostro nuovo singolo?
Parla
di un pezzo della nostra vita, che abbiamo voluto raccontare a modo nostro.
Senza
filtri ma con un linguaggio che va interpretato.
Qual è il messaggio che sperate di trasmettere attraverso questo
brano?
Ci
piace pensare che ogni persona tragga una propria interpretazione e riveda
qualcosa del proprio vissuto.
Dovendone scegliere uno penso sarebbe quello di vivere ed affrontare le proprie
emozioni ed esperienze fino in fondo, anche se sono negative.
A chi dedicate questo singolo?
A
tutti coloro che l’hanno reso possibile.
È l’ultimo brano registrato con la nostra ex chitarrista Giorgia, che
ringraziamo per tutto il percorso svolto assieme, Marco del Ram recording
studio per essersi rivelato un collaboratore così prezioso, Anthill booking e
Black candy per aver creduto in noi e Duke per essere il terzo On The Moon e
contribuire in tutto ciò che facciamo.
Se poteste scrivere la colonna sonora di un film, serie TV o
videogioco, quale scegliereste e perché?
Scegliere
è davvero difficile perché sono tutte nostre grandi passioni.
Per la serie all’unanimità sceglieremmo “Boris”, serie che amiamo e
ciclicamente riguardiamo, e in ambito videoludico siamo grandi fan del brand
GTA.
Per
il cinema invece abbiamo gusti molto vari che spaziano tra vari generi, ma ci
piace molto lo stile di Sydney Sibilia e crediamo che la nostra musica potrebbe
essere adatta ai suoi lavori.
Grazie mille per il vostro tempo. Prima di concludere, c'è qualcosa
che vorreste aggiungere o un messaggio particolare che desiderate lasciare ai
nostri lettori?
Grazie
a voi per il tempo e lo spazio che ci avete concesso!
Con il rischio di sembrare retorici invitiamo tutti i lettori a sostenere la
musica indipendente italiana ed essere curiosi di scoprire le realtà che questo
settore offre.