INTERVISTA | Elaisa Mancini, il suo EP "Cullata dalle Maree"


Il Riflettore incontra ELAISA MANCINI che racconta del suo EP


Ciao Elaisa, ci racconti come nasce questo nome?

Ciao a voi! Il nome (che per fugare ogni dubbio, si legge ElĂ isa) è una versione giocosamente internazionale del mio nome anagrafico Elisa. 

Durante un lungo periodo in cui ho vissuto in America, alcune persone mi chiamavano "Elisa", altre invece "Eliza" (pronunciato appunto: Elaisa) e mi piaceva tanto! Tornata in Italia, l'ho adottato come nome d'arte in ambito musicale, e adesso tante persone mi chiamano così anche nella vita quotidiana. Mi piace molto come suona "Elaisa". 

 

Hai pubblicato CULLATA DALLE MAREE è un EP con collaborazioni importanti, ci racconti con chi lo hai realizzato?

Questo EP è frutto di un lungo percorso di sperimentazione stilistica e sonora che abbiamo portato avanti a quattro mani insieme al produttore artistico Giuseppe De Gregorio, il quale nell'EP ha suonato: pianoforte, organo hammond e fender rhodes (e ha prestato anche la sua voce nei cori di "Il mondo che tace"). 

Mentre stavamo per chiudere la fase di preproduzione, ho avuto la fortuna di conoscere Luca Bulgarelli a Roma; a livello umano e professionale è stato un bell'incontro, e l'ho invitato a curare tutto il Mix e Mastering, oltre che a suonare il contrabbasso sui miei brani. 

Valter Paiola, che è specializzato in ritmi cubani tradizionali e latin jazz, ha suonato tutte le percussioni presenti nell'EP. Lui mi ha introdotto allo studio di registrazione del "Timba", in cui sono stata assistita con passione e attenzione dal fonico Alessio Dangianti. Le parti di violoncello sono state registrate sempre al Timba da Donato Cedrone, che si è rivelato un musicista molto sensibile e dolce.

 

Il singolo di lancio è MI CERCHERAI? OPPURE NO… dove ritmi latini e armonie vocali creano

 Un'alchimia ipnotica che non può passare inosservata!

OscuritĂ , nel tuo silenzio trovo pace e stabilitĂ , mi culli nella tua materna immobilitĂ ” questo è un estratto da IL MONDO CHE TACE parli della notte in questa canzone?

Esattamente! In questo brano parlo del silenzio rassicurante e chiarificatore della notte, quando i rumori del mondo sono giĂ  lontani e finalmente ci possiamo rilassare e riconnettere con noi stessi. 

Ho scritto "Il mondo che tace" nel 2016. Ero a L'Aquila, e vivevo giornate emotivamente complesse... Quando rientravo a casa in macchina, nelle notti d'inverno, restavo incantata dall'immobilitĂ  surreale che mi circondava. Tutto era quieto, e mi sentivo accolta, finalmente libera, nel placido silenzio della natura.

 

354 BLUES, hai definito questo un blues sfrontato, spiritoso e schietto, dalle sonoritĂ  vintage del Chicago Blues… cosa racconti in questa canzone?

 

In 354 Blues racconto con divertimento ed ironia alcune difficoltĂ  dello stare al mondo, dalla ricerca di un'integritĂ  che resta sempre dietro l'angolo, ai fallimentari tentativi di trovare la persona giusta!

 

C’è una domanda che nessuno ti ha mai fatto a cui vorresti rispondere?

"Cosa ha rappresentato per te la pubblicazione di questo EP?"


Al momento mi rende immensamente felice sapere che queste creazioni che ho avuto nella testa per così tanti anni, finalmente sono concrete, complete, e condivisibili con altre persone! 

Sento di aver chiuso un cerchio e tiro un sospiro di sollievo. 

Adesso che l'EP è uscito, spero che in breve tempo la mia musica arrivi al target giusto, che venga canticchiata, che venga ricondivisa, che susciti curiosità.

Nei brani, tra rime e metafore, ho riversato tutta me stessa: le mie esperienze, la mia visione del mondo, ma anche il mio gusto estetico e musicale. Mi sento enormemente cresciuta grazie al lavoro di arrangiamento portato avanti insieme a Giuseppe De Gregorio, che ha saputo darmi gli spunti giusti e anche la libertĂ  giusta. Gli arrangiamenti degli archi li ho scritti tutti da sola, ad esempio, e ne sono molto orgogliosa!

Adesso mi sto organizzando per i live, nonostante le difficoltĂ  logistiche del momento sono positiva e non vedo l'ora!