Ched svela “11 (Undici)”: intervista
Con “11 (Undici)”, Ched firma un brano che sfugge a ogni definizione, unendo hip hop, pop e gospel in una costruzione musicale stratificata e dinamica. I samples creano una trama ritmica densa e pulsante, su cui si intrecciano chitarre acustiche e vocalizzi gospel capaci di spezzare la linearità del suono. La contrapposizione tra accordi luminosi e testo malinconico genera una tensione emotiva che attraversa tutto il pezzo, rendendolo insieme intimo e potente.
“11 (Undici)” racconta un percorso di ricerca e trasformazione, dove le sonorità urbane incontrano l’anima spirituale del gospel e la sensibilità melodica del pop. Il risultato è un equilibrio fragile ma affascinante, in cui la profondità introspettiva convive con una scrittura musicale aperta e sperimentale.
Gli Artisti che hanno influenzato questo singolo sono stati: Kayne west, Radiohead e Jaco Pastorius
Come sei riuscito a integrare generi così diversi senza perdere coerenza?
Questo dovrebbe dirlo gli ascoltatori se sono coerente o meno. Io non cerco la coerenza anzi credo che la coerenza sia il problema della musica contemporanea e tutto ciò che gli sta attorno. Bisogna essere incoerenti per essere artisti.
Ti senti più vicino al pop, all’hip hop o al gospel in questo pezzo?
Mi sento più vicino al gospel.
Hai ascoltato altre versioni o cover che ti hanno ispirato?
Ho ascoltato molto jazz in particolare artisti come Sarah Vaughan
Credi che “11 (Undici)” segni un’evoluzione nel tuo percorso artistico?
Si sono alla continua ricerca quindi l’evoluzione è fondamentale
