La forza della libertà nelle pagine de “La parte viva” di Cristina Pasqualetto


Con
“La parte viva”, Cristina Pasqualetto firma un’opera intensa, in cui i personaggi diventano specchi delle nostre contraddizioni. Nadia incarna la ribellione a un destino già scritto: il suo corpo e la sua libertà trattati come merce di scambio, la sua giovinezza segnata dalla paura e dal bisogno di fuga. Ciro è il volto di un potere criminale consumato dal tempo, un uomo che ha creduto nell’onore della camorra e che ora, dietro le sbarre, deve fare i conti con il peso di una condanna eterna. Anna, invece, porta sulla pagina la voce di chi lotta contro discriminazioni sottili e quotidiane, scegliendo di mettere al centro la propria dignità, anche a costo di rinunciare a sicurezze economiche e professionali.

Tre traiettorie che si incrociano in un romanzo dal respiro ampio, scritto con ritmo incalzante e sensibilità psicologica. Pasqualetto mostra come le catene non siano solo materiali, ma soprattutto culturali, interiori, emotive. La libertà non è mai gratuita: è un prezzo da pagare, un rischio da assumere. Eppure è l’unica condizione in grado di restituire senso alla vita. Il pregio del libro sta nella capacità di parlare al lettore senza filtri, ponendolo davanti a domande scomode: quanto siamo davvero liberi nelle nostre scelte? Quanto coraggio serve per difendere la propria parte viva?