Shoegaze e Super-Fuzz: L’esplosività di “Dysphoria” degli Urban Cairo
"Dysphoria" non solo racconta, ma trasforma queste
emozioni complesse in una forma musicale che risuona profondamente con gli
ascoltatori. Scopriamo insieme il processo creativo dietro questa canzone e le
ispirazioni che hanno guidato gli Urban Cairo nella sua realizzazione.
Ciao e benvenuti sulle pagine de Il Riflettore. Prima
di tutto, cosa rappresenta per voi la musica?
Ciao! Penso rappresenti una passione come per tutti, ma per noi come band rappresenta la principale valvola di sfogo.
Come è nato il vostro nuovo singolo?
Musicalmente? Partendo da un giro di chitarra per poi costruirci sopra con le improvvisazioni durante le prove.
Qual è il messaggio che sperate di trasmettere
attraverso questo brano?
Più che un messaggio, speriamo che il concetto della disforia sia ben rappresentato e sostenuto dal suono.
A chi dedicate questo singolo?
A chi non ha paura del rumore direi, cioè chi ci conosce dall'inizio. Ma anche a tutte le belle persone conosciute durante le nostre serate in giro.
Se poteste scrivere la colonna sonora di un film,
serie TV o videogioco, quale scegliereste e perché?
Una domanda a cui non saprei rispondere precisamente, non abbiamo mai pensato ad una colonna sonora. Di sicuro, qualcosa con spazi aperti e luce da ambientazione post-apocalittica. Un po' come vivere in provincia da noi
Grazie mille per il vostro tempo. Prima di concludere,
c'è qualcosa che vorreste aggiungere o un messaggio particolare che desiderate
lasciare ai nostri lettori?
Grazie a voi e grazie ai lettori per l'attenzione. E ascoltate "Dysphoria". Ovviamente potete scriverci sui nostri social cosa ne pensate, a presto!
Ciao! Penso rappresenti una passione come per tutti, ma per noi come band rappresenta la principale valvola di sfogo.
Musicalmente? Partendo da un giro di chitarra per poi costruirci sopra con le improvvisazioni durante le prove.
Più che un messaggio, speriamo che il concetto della disforia sia ben rappresentato e sostenuto dal suono.
A chi non ha paura del rumore direi, cioè chi ci conosce dall'inizio. Ma anche a tutte le belle persone conosciute durante le nostre serate in giro.
Una domanda a cui non saprei rispondere precisamente, non abbiamo mai pensato ad una colonna sonora. Di sicuro, qualcosa con spazi aperti e luce da ambientazione post-apocalittica. Un po' come vivere in provincia da noi
Grazie a voi e grazie ai lettori per l'attenzione. E ascoltate "Dysphoria". Ovviamente potete scriverci sui nostri social cosa ne pensate, a presto!
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Interviste