Enrico Lombardi: il nuovo singolo è “Girasole”

La canzone pop d’autore in questa stanza si fa “ecologica” e “ambientalista” - virgolette doverose per dare spazio alle tantissime chiavi di lettura che si nascondono dietro le pieghe della lirica. Potenza della lirica recitava qualcuno… Enrico Lombardi rivolge ad un Girasole - figurativo periscopio di questo mondo - la preghiera di perdono e di comprensione, di accettazione e di auto-analisi. E se dovessi pensare ad un colore, prenderei di mira i pastelli e le tinte ariose e leggere che un poco, forse nei contorni, si mescolano ai grigi delle industrie che Lombardi ci lascia annusare di lontano, in un secondo piano… mai troppo distanti.

Domanda sociale prima di tutto. La tradizione cantautorale è assai vasta. La musica leggera (che poi leggera non è) secondo te ha finito per amalgamarsi un po’ su tutti i fronti?
No, io non trovo che ci sia un amalgama della musica leggera di oggi, intesa se ho capito bene come piatta, allineata ad un’etichetta di stile o a un cliché. Ascolto musica che mi piace e musica che non mi piace, esiste questo, credo sia tutto qua. Chiaramente posso riportarvi solo il mio parere di ascoltatore, non certo di critico o musicologo quale non sono. Francamente non mi interessa neanche la questione. Molta musica contemporanea mi piace: penso a Emma Nolde, agli Zen Circus, al Management, a Brunori Sas, a Umberto Maria Giardini. Come cantautori raccontano la contemporaneità italiana e non solo, secondo il loro sentire. Lo fanno anche artisti come Salmo, Fedez, Fibra, ma semplicemente non mi rimane ciò che hanno da dirmi con la loro arte. 

Ad un cantautore come te oggi, che di certo poggia la sua personalità dentro forme classiche della canzone d’autore italiana, come si pone davanti alle tante (vere o presunte tali) trasgressioni futuristiche? E parliamo di elettronica, e parliamo di scena indie basata spesso anche su dissonanze…
Oddio, per essere sincero la mia personalità non si poggia su forme classiche della canzone d’autore italiana. Fino a vent’anni sono stato un esterofilo convinto, ascoltando rock americano e inglese, blues, jazz. Poi come artista ho sentito l’urgenza di scrivere in italiano, e solo allora è stato indispensabile, e fottutamente illuminante, rapportarmi alla musica italiana cantautorale. Detto ciò… Trasgressioni futuristiche, elettronica, dissonanze: ascolto melodyne a palla negli artisti trap, ascolto e soprattutto guardo Naip e le sue intelligenti performance, ascolto i suoni rarefatti dei synth e delle drum machine di molti artisti pop. Apprezzo tutte queste cose, sono giuste perché raccontano la contemporaneità sociale. Mi danno la pelle d’oca? No, purtroppo prima di loro ho ascoltato i Radiohead. 

“Girasole” è di una dolcezza lirica molto gustosa. Romantica la paura, la colpa, romantica anche - passami il termine - la “disperazione” di chi parla. Visto il tema mi sarebbe venuto in mente un dialogo più deciso, arrabbiato, per molti versi acido e reazionario… e invece… da cosa nasce la scelta di questo modo di rivolgerti ad un “Girasole”?
Non so quando né come, ma nella mia testa, forse da piccolo, forse guardando qualche film o qualche animazione di troppo di Terry Gilliam, ho sempre avuto l’idea che il girasole fosse un periscopio con cui la natura ci osservava. E quindi un essere vivente, che è parte di un essere vivente più grande e di cui facciamo parte anche noi. Le strofe credo siano abbastanza acide e arrabbiate, di romanticamente naïf però c’è il testo del mio ritornello, dove chiedo alla natura di non odiare gli altri esseri viventi che verranno dopo di noi, ma di amarli come ha fatto con noi, nonostante tutto, perché non è detto che saranno stupidi come noi. Tu pensa come sto messo: mi viene più facile credere negli alieni buoni che all’uomo.

Che poi questa canzone nasce da una storia realmente esistita… anzi esistente tutt’ora o sbaglio?
La canzone ha trovato sicuramente una sua base, una sua scintilla creativa nel disastro di Bussi avvenuto nella mia regione, l’Abruzzo, dove una politica locale conninvente e per questo profondamente colpevole, è restata a guardare un massacro ambientale, uno dei più gravi d’Europa, operato dal colosso della chimica Montedison. L’idea che la mia regione, certamente una delle più verdi d’Italia, sia stata colpita così duramente da interessi senza scrupoli, mi ha come toccato in prima persona. Mi sono sentito inorridito. Scrivere Girasole è stato un bisogno. 

A breve l’uscita di un nuovo singolo… anzi forse due… ci dici di più?
A brevissimo uscirà per Kutmusic un tributo ad una bellissima canzone di due mostri sacri della musica italiana, con una mia personale interpretazione, sicuramente figlia dei tempi di isolamento e smarrimento che viviamo oggi. E poi a fine aprile, ancora con Kutmusic, uscirà un mio nuovo inedito, di cui sono davvero innamorato. E intanto, intanto si lavora a un disco con canzoni nuove, e nel frattempo si prova a pagare il mutuo e mangiare con la musica. Davvero difficile, ma si può fare.