Valerio Scanu: il nuovo singolo e il potere delle parole

 

Valerio Scanu - Ph. by Serafino Giacone

Dopo un anno dall'ultimo progetto musicale, Valerio Scanu torna con "Solo con una parola", un brano intenso e profondo. Il Riflettore approfondisce con lui la nascita del pezzo, il suo significato e i suoi prossimi passi nella musica.

 

"Solo con una parola" è il tuo nuovo singolo. Cosa ti ha spinto a scriverlo?

"Solo con una parola" è un brano che nasce per raccontare una storia: la storia di una persona che si spoglia di tutto il superfluo per dare valore e importanza alle cose sostanziali della vita. Inizialmente è nato solo ed unicamente per raccontare questa storia e, col tempo, è diventato anche la mia storia, proprio perché sto vivendo un periodo in cui ho realmente capito quanto poco mi importi del superfluo e quanto siano importanti certe cose nella vita.

Il testo affronta il potere delle parole nei momenti di difficoltà. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere?

Questo è un brano che a me piace cantare e che canto per il piacere di farlo, che è la cosa primaria. L’interpretazione del brano è molto soggettiva: non vuole essere una lezione di vita o un invito a un modo di vivere… Ma se ognuno di noi lasciasse un po’ di superfluo per dare importanza alla sostanza, sarebbe cosa buona e giusta.

Questa canzone segna anche il tuo ritorno in radio. Che emozione provi?

Sono sempre stato abbastanza snobbato dalle radio… Sono contento di essere uscito con un singolo, ma non mi aspetto grandi passaggi radiofonici. Per dovere di cronaca devo dirlo: nemmeno quando ho vinto Sanremo il mio brano veniva mandato in alta rotazione radiofonica.

Hai sempre avuto una grande capacità di emozionare il pubblico. Quanto conta per te l'interpretazione?

Tantissimo. L’interpretazione è ciò che l’artista vuole comunicare al suo pubblico (dopo aver ovviamente studiato e acquisito gli strumenti necessari per mostrarsi al meglio).

Da "Per tutte le volte che..." a oggi, come senti di essere cambiato come artista?

Sento di essere cresciuto come persona e, automaticamente, come artista. Oggi sono meno sognatore e ho i piedi ben ancorati a terra.

La produzione del brano ha visto la collaborazione di Elio De Pasquale e Francesco La Torre. Come avete lavorato insieme?

Ho lasciato tantissima carta bianca nella produzione, cercando di dare delle piccole indicazioni che speravo seguissero e che, infatti, hanno seguito, valorizzando i miei caratteri artistici (i cosiddetti tratti distintivi).

Dopo "Solo con una parola", quali saranno i tuoi prossimi passi musicali?

I prossimi passi musicali saranno i concerti, intanto. Un’estate in tour: il futuro più vicino. Ovviamente stiamo lavorando anche a progetti discografici, ma questo è un discorso abbastanza prematuro per oggi.

I tuoi fan ti seguono con affetto da anni. Quanto è importante per te il loro supporto?

Senza i fan, l’artista non andrebbe avanti… C’è da fare, però, una distinzione tra essere fan ed essere ammiratori. Io, negli anni, ho avuto tanti fanatici che poi si sono anche dileguati, perché il fanatico segue la moda: ti stalkera, poi, appena cala l’interesse, trova un altro artista e inizia lo stesso iter malato con lui.

Ad esempio, avevo delle fan che prima mi seguivano a tutti i concerti e a ogni firma copie. Affittavano case vacanze accanto alla mia, stalkeravano i miei genitori, stalkeravano me, venivano a farsi i capelli nei miei saloni… Oggi è passata la “malattia Scanu” e hanno iniziato a inseguire, in maniera altrettanto ossessiva, altri personaggi, tipo attori di serie turche… LOL.