L'Isuledda di Antonella Ferrari: un viaggio nell'amore e nella Sardegna
Nel 2018, incontriamo Laura, una quarantenne romana, che trascorre le estati a San Teodoro come lavoratrice stagionale. Qui incontra Vanni, un affascinante istruttore di vela, e tra loro scocca una connessione profonda, quasi ancestrale. La loro storia è permeata di familiarità e una sintonia che risale a un passato lontano.
L’INTERVISTA
ALL’AUTRICE
Ho sempre pensato che avrei scritto un libro. Ho trovato il momento giusto per provarci una ventina di anni fa e non ho più smesso. Alcuni libri sono stati da me cestinati, altri pubblicati, vedremo come si evolverà questa mia passione.
Non ho riti scaramantici come Isabel Allende che inizia a scrivere ogni romanzo l‘otto gennaio.
Io mi documento molto, fisso i punti principali della storia e intorno a questi si dipana la trama, arricchita di personaggi secondari e aneddoti anche un po' distanti dalla trama.
L ‘Isuledda è una storia d’amore attraverso I secoli. In più in ogni pagina emerge la mia passione per la Sardegna descrivendo luoghi, modi di vivere e linguaggio di quella terra unica e meravigliosa.
Sì, la Sardegna è un posto magico, lo dicono tutti. È bastato descrivere la vita di quel popolo per far emergere la meraviglia di quel mare e quella terra.
C’è molto di me nel romanzo, aneddoti ed esperienze vissute, divertenti o meno.
Mi ha colpito l’arretratezza e l’isolamento della Sardegna solo pochi secoli fa. Vigeva un codice tutto loro, la Balentia, e gli isolani si attenevano alle sue leggi e non a quelle del re. E poi la durezza della vita, difficoltà nei collegamenti, miseria e maschilismo rendevano aspra l’esistenza delle donne.
Per fortuna non ho scadenze con la casa editrice. Quando il libro è concluso lo sottopongo al giudizio di qualche editore. Quindi scrivo senza pressioni, serenamente sperando che il nuovo romanzo piaccia a più persone possibili.
L’amore per la Sardegna, molti lettori dopo aver terminato L’ Isuledda si sono ripromessi di andare a visitare quell’isola stupenda e particolare. Ma anche donare un po' di spensieratezza mi rende felice.
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