Megaride e il rock in dialetto: tra identità, resistenza e riflessione sociale
Il rock italiano ha attraversato fasi alterne negli ultimi anni, oscillando tra momenti di rinnovato interesse e altri di apparente declino. In questo scenario mutevole si inseriscono i Megaride, band che fa della propria identità un punto di forza, mescolando sonorità alternative a un linguaggio radicato nella tradizione: il dialetto napoletano.
Con il loro ultimo singolo “‘Ntò”, i Megaride non si limitano a raccontare un’amicizia, ma danno voce a quelle realtà lavorative spesso dimenticate, ribadendo come la musica possa ancora essere uno strumento per smuovere le coscienze. Il loro percorso artistico è segnato dalla determinazione e da una scelta precisa: restare fedeli alla propria visione, anche a costo di andare contro le logiche di mercato.
In un'epoca dominata dai social e dalle playlist digitali, dove la musica è sempre più soggetta a un consumo veloce e frammentato, i Megaride si confrontano con le sfide dell’industria senza compromessi, consapevoli che la loro forza risiede proprio nella capacità di costruire un legame autentico con chi ascolta.
Abbiamo intervistato la band per approfondire la loro visione sulla scena musicale attuale, sulle difficoltà e le opportunità del panorama indipendente e sul significato profondo del loro nuovo singolo.
Negli ultimi anni il rock, specialmente quello alternativo, ha avuto alti e bassi in Italia. Qual è, secondo voi, lo stato attuale della scena e dove si inseriscono i Megaride in questo contesto?
La scena sembra non esistere da tempo. Si va sempre più ad un tipo di contenuto usa e getta, ancor più del tormentone estivo.
Se si ha voglia di captarli.
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