VECCHI TEMPI di Harold Pinter, regia Claudio Morganti dal 23 febbraio al PACTA Salone di Milano
Il successo PACTA . dei Teatri della scorsa stagione, VECCHI TEMPI di Harold Pinter con la regia del premio UBU Claudio Morganti dal 23 febbraio al 5 marzo 2023 torna al PACTA Salone di Milano.
Due persone
in un calmo e caldo interno borghese. Sono marito e moglie e parlano di una
terza persona che verrà a trovarli. Si tratta di un’amica di gioventù della
moglie che lei quasi non ricorda, dato il troppo tempo passato. Ma l’amica è
già lì, nella stessa loro stanza e quando “tocca a lei” semplicemente entra tra
i due rievocando il passato.
Parlano dei
vecchi tempi andati, ma ciascuno dei tre ne fornisce versioni completamente
diverse. I fatti ricordati slittano verso contorti e differenti immaginari, ma
quanto il processo di distorsione della memoria è un fatto naturale e quanto
invece è una strategia voluta?
La tensione crescente lascia intravedere inquietanti finali possibili, ma tutto si congelerà in un lontano, silenzioso, lento movimento, come un’immagine che svanisce, come qualcosa che non è mai accaduta ed abbiamo solo immaginato.
“Abbiamo un
interno. - spiega il regista Claudio Morganti - Un appartamento, ma c’è anche
una grande finestra. E’ la finestra delle nostre anime. E’ la finestra
attraverso la quale nulla si vede se non pallidi colori e flebili suoni. I
fantasmi esistono e a volte vengono a farci visita.
E poi c’è la questione dei ricordi e della memoria. I ricordi cambiano i connotati alle cose passate e la memoria è quel che si perde e la si perde insieme alla vita. Della memoria non rimane quasi più nulla. Frammenti, stralci di finte verità, convinzioni mal riposte, cadute, equivoci. La memoria si perde. Individualmente e collettivamente. E quel che chiamiamo Storia nulla può fare, tutto si deforma, tutto svanisce. Ma questo lo sappiamo benissimo. Ah, dimenticavo. E’ una commedia”.
Claudio
Morganti,
ligure, allievo di Carlo Cecchi, nel 1979 forma con Alfonso Santagata la
compagnia Santagata-Morganti, di cui ricordiamo Katzenmacher, Buchner
mon amour, Hauser Hauser e la messa in scena de Il calapranzi
di Harold Pinter con la regia dello stesso Cecchi (premio della critica e
premio UBU). Dal 1993 inizia un percorso personale sull’opera di Shakespeare: Studio
per il Riccardo III, Riccardo vs Amleto, Tempeste, La
morte di Giulio Cesare, e l’ultimo conclusivo allestimento integrale del Riccardo
III, per la Biennale di Venezia 2000. Ha collaborato con la compagnia Alkestis
di Cagliari - Il bicchiere della staffa, End, L’amara sorte
del servo Gigi, Waiting long. Nel 2007 fonda il “Libero Gruppo di
studio d’Arti Sceniche”. Il lavoro del gruppo è di ordine prevalentemente
teorico. Per sei anni, si occupa del Woyzeck di Georg Buchner: Woyzeck
primo studio (Teatro della tosse GE), W. (Castiglioncello), Una
lettura del Woyzeck, Woyzeck (video d’animazione), Studio n.5
(Teatro Era, Pontedera). Realizza, con Rita Frongia e alcuni membri del Libero
Gruppo, OMBRE-WOZZECK. Nel 2012 riceve il premio “Lo straniero” e il
premio UBU per lo scritto: Serissimo metodo Morg’hantieff per attori,
teatranti e spettatori (ed. dell’Asino). Nel 2018 pubblica La grazia non
pensa (ed. CUE press) e mette in scena Il caso W produzione
Metastasio, TPE e Armunia. Nel 2021 Le nozze di Chechov sempre con il
Teatro Metastasio di Prato.
Per informazioni: www.pacta.org - tel. 0236503740