Intervista allo scrittore Marco La Greca


Marco La Greca è nato a Roma, dove vive con la moglie Myriam e i due figli, Elena ed Edoardo. Avvocato dello Stato, La Greca ha pubblicato articoli su vari giornali (il settimanale Gli Altri, i quotidiani Il Riformista, Il Garantista e Il Romanista, i blog www.leragioni.it e www.lideale.it) e curato una rubrica quindicinale di racconti, Easy Writer, sul blog www.lillimandara.it. Al premio letterario internazionale Città di Cattolica - XIV edizione (anno 2022) - si è classificato quarto, nella categoria “poesia inedita”, con l’opera “Sono giudice”. Così, per sempre è il suo romanzo d’esordio.

Abbiamo intervistato lo scrittore per saperne di più sul nuovo romanzo.

Ciao Marco, benvenuto. Dovendo riassumere in poche righe il senso del tuo libro, “Così, per sempre”, cosa diresti?
Direi che è un viaggio nel tempo, in un’epoca, gli anni ’80 del secolo scorso, decisamente diversa da quella attuale, e un’età, quella dei 18/19enni, che non è più la mia da molto, purtroppo. Nonostante la sua precisa collocazione temporale, anagrafica e geografica (è ambientato a Roma), il romanzo si rivolge a tutti, per raccontare, ricordare  o svelare cosa significa vivere l’ultimo anno di scuola superiore, dal primo giorno di lezioni all’esame di maturità, passando per gli scioperi, le occupazioni, le feste, i 100 giorni, la gita scolastica; tutti momenti ricchi di socialità  che caratterizzavano, e speriamo torneranno presto a caratterizzare stabilmente, senza mascherine e distanziamenti, la vita degli studenti di scuola superiore… 

Da quale idea nasce la copertina del libro?
Alla ricerca di un’immagine che esprimesse lo spirito della storia, mi sono rivolto a un giovane e talentuoso illustratore, Enrico Focarelli Barone (in arte Frelly), al quale ho consegnato, oltre al manoscritto del romanzo, un po’ di foto di quegli anni. Enrico, da artista qual è, ha rielaborato in tutto in due immagini, inizialmente proposte come alternative. Poiché, però, quelle due immagini interpretavano, in qualche modo, l’inizio e la fine della storia, ho avuto l’idea, accolta sia da Enrico che dalla casa editrice (bookabook), di utilizzarle entrambe, nella copertina e nella quarta, a simboleggiare, per l’appunto, l’ideale viaggio affrontato dai protagonisti del romanzo.

Che atmosfera si respira in questo romanzo?
Direi che si respira la tipica aria adolescenziale, trasversale a ogni epoca: aria di ribellione, di rabbia, di attesa, di paure e di sogni. Qualcuno potrebbe anche respirare aria di nostalgia, ma sarebbe, in realtà, una proiezione del lettore, perché il racconto nostalgico non è. Le vicende dei personaggi sono poi raccontate, in qualche modo, dal di dentro, come se il narratore, che è terzo rispetto ai personaggi, si muovesse nella loro realtà, vivendola e raccontandola. Direi quindi che l’atmosfera funziona come un attivatore delle emozioni, più o meno appaganti, più o meno positive, ma comunque sempre intense, che ciascuno ha vissuto nel proprio percorso scolastico e in particolare in quel fatidico, ultimo anno. 

Un progetto a cui vorresti dar vita, prima o poi…
Ho una vocazione da sceneggiatore, e all’inizio degli anni duemila, con un mio amico regista (Francesco Maffei), ho anche co-sceneggiato due film (un medio e un lungometraggio). “Così, per sempre”, nella mia idea originaria, doveva essere un film, del quale avevo anche iniziato a scrivere la sceneggiatura (le prime 30 pagine del romanzo sono la trasposizione in prosa di quello già avevo messo in pagina sotto forma di sceneggiatura). Per come poi si è sviluppata la storia, potrebbe essere più una serie televisiva. Ecco, se posso dire, la traduzione “filmica" del romanzo è un progetto al quale mi piacerebbe dare vita, prima o poi.

Dove ti porterà il tuo amore per la carta e la penna? Su cosa stai lavorando?
Dopo che per anni ho impiegato quasi ogni momento lasciato libero dal mio lavoro principale (sono Avvocato dello Stato) per curare una rubrica quindicinale di racconti  (oltre a scrivere, di tanto in tanto, articoli di varia natura) e, soprattutto, per compiere la titanica impresa di “Così, per sempre”, ho avuto bisogno di fermarmi per ricaricare le batterie. Penso di avere compiuto il ciclo di ricarica, perché sono ripartito: sto scrivendo le prime pagine di quello che vorrebbe essere il mio secondo romanzo…

Prossimi impegni?
Intanto la promozione di “Così, per sempre”. Dopo il Salone del libro di Torino, a ottobre sarò al BukRomance di Roma, nella mia città. “Così, per sempre” non è propriamente riconducibile al genere “Romance”, ma l’amore, inteso nella sua accezione più ampia e onnicomprensiva, è il motore della storia. Per questo penso che potrà trovarsi bene anche in quel mondo. Poi vedremo. Di sicuro un impegno centrale della mia vita sarà scrivere, scrivere e ancora scrivere, grazie a un’energia rinnovabile: la passione.