Samuela Schilirò: il nuovo singolo “Santa Madre dell’Umanità”

 

Da venerdì 14 gennaio sarà disponibile in digitale e in streaming “Santa Madre dell’Umanità” (Azzurra Music / Cafè Concerto Italia), il nuovo singolo di Samuela Schilirò, cantautrice di origini goriziane e siciliana d’adozione. Nel brano, l’artista sperimenta sonorità differenti rispetto alle precedenti produzioni, attualizzando suoni retrò anni ’80 ai giorni nostri. In “Santa Madre dell’Umanità” miscela in modo giocoso i suoni classici delle chitarre elettriche, marchio distintivo del suo stile, alle drum machine e ai sintetizzatori. L’impianto ritmico, sempre estremamente importante e che vuole rappresentare il senso di ansia e frenesia che permea tutto il brano, diviene minimale per lasciare maggiore spazio all’armonia.

Samuela Schilirò: “Santa Madre dell’Umanità” può sembrare una bestemmia e in qualche modo lo è, o forse è semplicemente una preghiera laica. È la mia fotografia della realtà di oggi: distorta frenetica accelerata confusa intrisa di spettacolare solitudine, in cui non si riesce più a distinguere il reale dal virtuale, in cui l’umanità, nel senso letterale del termine, pare aver sbagliato qualcosa o essere destinata all’estinzione. Tutto (il circo de) l’orrore che ci circonda sembra passare inosservato o non toccarci minimamente e così quando c’è un uomo che non sa più dove andare, tu ti giri e lasci fare. Un mondo fatto di pose, di giudizi, di razzismo medievale, di facili insulti e facili condanne, di menzogne rese verità assoluta, di paure disfunzionali, talmente contraddittori e paradossali da divenire un carnevale, in cui nessuno vede tocca e sente più nessuno. In cui tutto è velocissimo e facilmente dimenticabile, come le storie su Instagram che durano ventiquattro ore (tutto già saputo già vissuto in una storia, di cui niente poi ci resta e cancella la memoria) in cui è necessario mostrarsi, magari inventandosi una vita al di là di uno schermo, per sentirsi davvero vivi. Si parla tanto di progresso e innovazione, ma a volte a me pare involuzione. In questo brano però non c’è solo la mia ansia esistenziale, che deriva da quanto ho descritto finora, ma anche il mio profondo desiderio di cambiamento, di autenticità, della purezza dell’essenza, di contatto fisico e di quella sana incoscienza puerile che può salvare il mondo. Ed ecco perché invoco la santa madre dell’umanità, che a un certo punto deve essersi inceppata, perché torni a fare il suo lavoro. Se vogliamo attribuire tutto questo alla pandemia, facciamolo pure, ma io credo che quella sia stata e sia solo un amplificatore. L’arguta penna di Mariagiovanna Lauretta, co-autrice del testo, ha condiviso con me questo punto di vista o sarebbe meglio dire questo punto di cuore. Per descrivere questa fotografia, ho utilizzato un tappeto sonoro che coniugasse le mie varie anime musicali. Mi piacciono le sfide e i cambiamenti e mi affascina la possibilità di servirmi della modernità per raccontare la mia essenza un po’ anziana e un po’ bambina.

“Santa Madre dell’Umanità” è stato composto da Samuela Schilirò che ne ha scritto anche il testo con Mariagiovanna Lauretta. Produzione artistica: Samuela Schilirò. Registrato da Michele Musarra presso il Phantasma Recording Studio di San Giovanni La Punta (CT). Mixato e masterizzato da Paolo Lovat. Foto di Rori Palazzo. Grafica di Damiano Friggi. Make up di Francesco Paolo Catalano. Hanno suonato: Samuela Schilirò (voce, cori, chitarra elettrica, synth, programmazioni), Denis Marino (chitarra elettrica), Michele Musarra (basso, programmazioni), Mariagiovanna Lauretta (piano),Vincenzo Di Silvestro (violino).