INTERVISTA | "Invincibile" è il nuovo album di Damiano Ruggiero che si racconta su Il Riflettore

Ciao Damiano e  benvenuto su Il Riflettore

Raccontaci da cosa nasce il titolo del tuo album INVINCIBILE e il filo conduttore dei brani contenuti nel tuo disco

Il titolo dell’album nasce da una traccia presente in esso, l’ho scelto perché racchiude un po' il senso di tutto, parla della mia “carriera”, avendo iniziato a cantare all’età di soli 4 anni ne ho di esperienze alle spalle, di porte in faccia, di no e ogni volta mi sono rialzato, parla di me, di chi mi sta leggendo in questo momento e di tanti altri perché nella vita ci troviamo tutti a vivere momenti che pensiamo essere difficili da superare, crediamo di non farcela, invece lì superiamo e col tempo ci accorgiamo che siamo stati più forti di quanto pensavamo e ci sentiamo un po' “invincibili”. 

 

Vite Parallele è il singolo con cui hai deciso di lanciarlo parlaci di questo brano

Il fascino del proibito, di ciò che fa male ma non di cui non si può fare a meno. L’idea è di ricreare quel parallelismo che si determina tra due individui nel momento in cui, nonostante la passione e l’attrazione, decidono di allontanarsi. Un cerchio di fuoco all’interno del quale si celebra una sorta di danza/lotta che culmina con la rassegnazione al sentimento predominante, la passione.

 

Il video del singolo è stato girato dove e cosa racconta

Il videoclip è stato girato in una zona residenziale di Foggia, in una calda e ventilata sera d’estate. Racconta di due persone che dopo una storia di passione, continuano a vivere singolarmente ma in maniera parallele, ritrovandosi sempre “collegati” senza mai toccarsi. In bilico tra il cedere alla tentazione o dare ascolto all’orgoglio, la passione e la ragione.

 

Nel comunicato stampa si parla del tuo più grande fan: tuo padre che è scomparso di recente. Ci racconti il tuo rapporto con lui?

È sempre stato il mio fan numero 1, anzi è il mio fan numero 1. Ho iniziato a cantare, come dicevo precedentemente, all’età di 4 anni in cambio di 3 uova di pasqua, papà aveva già capito come convincermi! Di lì in poi finchè non sono diventato autonomo mi ha sempre accompagnato ovunque, ricordo ancora i casting a Bravo Bravissimo o altri concorsi, è sempre stato orgoglioso e felice di questa mia passione, condivideva ogni cosa facessi, quando mi esibivo in zona veniva sempre a vedermi, a riprendermi, era sempre in prima linea. Il videoclip di Irreparabilmente, un mio inedito presente nell’album presentato a Sanremo Giovani nuove proposte 2017 ha proprio lui insieme a mia madre come attori. Sono felice di avergli fatto vedere in anteprima tutto ciò che ho realizzato su questo progetto, dai videoclip, ai servizi fotografici ecc dato poi come sono andate le cose. Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, mi ha sopportato davvero tanto, anche perché non sono dolce di sale, c’è sempre stato per me e io ho cercato sempre di fare il possibile affinchè potesse essere fiero insieme a mamma di me. Delle volte ho fallito altre no. Avrei voluto avere più tempo è successo tutto in maniera troppo prematura e inaspettata è tutto “troppo” affinchè riesca ora a parlarne con lucidità. Lo porto nel cuore e continuerò a fare cose per loro cercando anche di essere migliore io, perché ho avuto la fortuna di avere due genitori come loro, che non è da tutti e meritano il meglio da me.

 

Quale è il pezzo a cui tieni di più contenuto in INVINCIBILE?

Difficile sceglierne uno, avendoli tutti scritti sono legati ad aneddoti, storie che ovviamente non puoi scegliere. Sono tanti lati e sfaccettature del mio essere.


Cosa c’è dietro a un lavoro del genere?

Si è abituati a vedere, copertine, videoclip, articoli ma dietro non sempre si sa cosa c’è. Ci sono i momenti per scrivere, quelli dove cancelli tutto, cambi, sostituisci componi, rifletti produci. Ci sono idee, tempo che si toglie ad altre cose, per incidere per fare le cose al meglio delle proprie possibilità (autoproducendomi devo pensare a tutto a 360°). Ci sono gli incontri, le ore in studio di registrazione, le regie video, i registi che ti assecondano nelle idee “folli”, le tante ore di riprese e i mille modi e trucchi per fare le cose nella maniera migliore. Potrei scrivere ancora tanto ma non voglio dilungarmi, il senso è che bisogna andare oltre perché dietro ogni album come questo o comunque un lavoro artistico di qualsiasi specie c’è un lavoro non indifferente.