VEA: siamo vestiti di maschere


Sottile, delicata e per certi versi “violenta” il rinnovamento di VEA che si presenta con un disco assai interessante dal titolo “Sei chi non sei”, lavoro di grandissima percezione spirituale. Un lavoro di inediti che affronta il sé e il suo riconoscersi dentro cliché, dentro dinamiche quotidiane, dentro questa maledetta attitudine che abbiamo ad “essere chi non siamo”. E poi il suono, che spazia oltre i cliché e il dialogo che si rinnova dietro ogni ascolto… anche merito di un producer esterno che questa volta risponde al nome di Lillo Dadone. C’è l’esotico ma anche il post rock, c’è il pop italiano ma anche rarefatte tinte di psichedelia urbana… c’è il silenzio dentro il disco di VEA, c’è quella maturità che si intravede quando la canzone è fortemente ispirata e non si corre ossessivamente alla ricerca di un ritornello facile.

Nuovo disco per VEA. Posso dirti che quasi c’entra poco con il tuo passato? Artisticamente parlando…
Beh, sicuramente dal punto di vista dei suoni, degli arrangiamenti e dell'uso della voce, si! Nella scrittura dei testi ho cercato il più possibile di lasciare spazio all'ascoltatore, dando alle parole la possibilità di entrare nel vissuto di tanti, senza perdere l'autenticità del mio punto di vista.

E restando sul tema che connessioni senti di avere con il tuo lavoro precedente?
E continuo la risposta precedente con un MA...credo di aver mantenuto uno stile abbastanza riconoscibile dal punto di vista della narrazione.

Un titolo importante… autobiografico?
Assolutamente si, anche se inizialmente pensavo di rivolgermi ad un'altra persona. Di fatto siamo anche la proiezione di noi stessi nell'altro al di fuori di noi e quindi, semplicemente, ad un certo punto, mi sono riconosciuta! 

Che poi è impossibile non citare il video di “Esplosa”… tanto per parlare ancora di autobiografie…
Di autobiografico nel caso di “Esplosa”, di fatto, ci sono solo le mie membra. Ma quello non è più il mio corpo, è la rappresentazione del dolore e della rinascita.

Per Vea dopo questo disco cosa ha significato “mostrarsi”?
Cantare è il "mostrarsi" per eccellenza. Il tuo strumento è parte integrante del tuo corpo, ti metti a nudo appena apri bocca. Mettermi in mostra per me è sempre un atto di condivisione: se ti dico chi sono (o chi non sono) con autenticità, allora anche tu potrai mostrarmi chi sei (o chi non sei). È un gioco con se stessi e con gli altri, se impari a gestirlo e a conoscerlo, può regalare molte emozioni...