Con “Pray”, il nuovo singolo di Gianluca Amore, l’oscurità diventa un punto di ripartenza
Il giovane cantautore torna con un brano intimo e diretto, nato in un periodo di smarrimento personale, in cui la musica ha rappresentato ancora una volta l’unico appiglio possibile. “Pray” è infatti un grido silenzioso, un invito a riconoscere la propria fragilità e a chiedere aiuto quando il buio sembra inghiottire ogni direzione.
Autentico e senza filtri, Gianluca vive la musica come una parte inscindibile di sé, un linguaggio che non gli concede distrazioni ma che, allo stesso tempo, gli permette di rimettere ordine nei pensieri. Con questo singolo, dedica un messaggio a chi si sente confuso, perso, in bilico: non c’è vergogna nel cedere, l’importante è trovare la forza di rialzarsi.
Da qui prende forma l’intervista per Il Riflettore, in cui Gianluca si racconta con sincerità, ripercorrendo l’origine del brano e il significato di questo nuovo capitolo della sua crescita artistica.
Ciao Gianluca, benvenuto. Prima di tutto, cos’è per te la musica?
Per me la musica è tutto. Sono, probabilmente, fuso insieme alla musica, tanto da non trovare spesso degli hobbies o attività alternativa. Spesso non so dove finisco lei e dove inizia lei. Devo lavorare su questo processo di delusione!
Come è nato il nuovo singolo?
Pray è nata in un momento di difficoltà, in cui mi sentivo perso, senza una bussola, un riferimento, una strada da seguire.
Quale messaggio vuoi trasmettere con questo brano?
Che non c’è nulla di male a vivere un momento buio, l’importante è chiedere aiuto!
A chi dedichi questo singolo?
A tutte le persone che hanno un momento di confusione rispetto alla strada da seguire.
Grazie mille per la tua disponibilità, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere questa intervista?
Certo, che dovete assolutamente ascoltarvi tutti i miei brani, sono facili da trovare, basta scrivere su Spotify o su Youtube “Gianluca Amore”
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