Cristina Pacinotti: "Questo romanzo si rivolge a chi è in cerca di felicità, il primo motore che può dare senso all’esistenza"


Con Il vero senso dei suoi passi incerti, Cristina Pacinotti ci accompagna in un viaggio emozionale attraverso gli anni '90, un periodo di transizione che fa da sfondo a tematiche senza tempo: la libertà, l’amore, il rapporto madre-figlio e la ricerca di sé. La protagonista Maria, con il suo desiderio di fuga e rinascita, incarna il bisogno universale di trovare un significato profondo nella vita.

Abbiamo intervistato l’autrice per scoprire di più sulle ispirazioni dietro il romanzo, tra cui le sue esperienze nella comunità degli Elfi, e su come i temi trattati continuino a risuonare nel contesto odierno. "La mancanza di appartenenza è sempre più diffusa oggi", spiega Pacinotti, sottolineando l’attualità del suo messaggio. Un romanzo che invita a riflettere e riscoprire la bellezza del cambiamento.

Il romanzo è ambientato negli anni ’90, un periodo di transizione culturale. Come crede che i temi trattati nel libro si inseriscano nel contesto odierno?
In quegli anni non avevamo la tecnologia che abbiamo adesso, le persone per comunicare dovevano incontrarsi di persona. Un luogo dove si svolge parte della storia, il centro sociale pisano Macchia Nera, non esiste più… ma, a parte i tanti cambiamenti, i temi trattati nel libro credo siano universali, non legati al tempo: il contrasto tra libertà e impegno, tra fuga e radici, tra desiderio di un amore e timore del limite, il rapporto madre- figlio, la ricerca del partner “giusto”… Una delle più belle soddisfazioni che mi ha regalato questo libro  ma anche il precedente (Non Ancora, Fandango ediz) è stato l’entusiasmo di lettrici giovani, ventenni , che si sono ritrovate nelle vicende narrate della protagonista: Maria. Questo a dimostrazione del fatto che l’animo umano è sempre lo stesso, al di là dello spazio e del tempo. 

Ha vissuto e lavorato a lungo per formare ecovillaggi. Qual è il momento più illuminante che ha vissuto in questo contesto e che ha poi ispirato la sua scrittura?
Senza dubbio l’esperienza che ho fatto alla fine degli anni 80 dagli Elfi, la comunità che tuttora vive sulle montagne dell’appenino pistoiese. All’epoca non c’erano strada né luce, né sevizi igienici. La vita che si svolgeva tra quelle persone era davvero tribale, strettamente legata alla Natura. Dalla loro coerenza e integrità ho imparato tantissimo. La loro scelta di sobrietà, semplicità, povertà per me è stata una grande ricchezza.

L’idea di comunità intenzionale è centrale nel romanzo. Pensa che il desiderio di comunità sia in aumento o in declino nella società moderna?
Sicuramente in grande aumento. Sempre più esseri umani si rendono conto che la solitudine che vivono nel caos cittadino può essere superata grazie a progetti di Cohousing, ai gruppi di Acquisto, al variegato mondo dele associazioni fino agli ecovillaggi. La vita comunitaria può essere di aiuto ai soggetti più deboli, alle famiglie con bambini, stanche di vedere i loro figli passare le ore davanti alla TV, agli anziani, soli nei loro appartamenti pieni di ricordi e vuoti di relazioni… Gli ecovillaggi., ma anche i progetti di Cohousing, possono offrire una valida alternativa, ai giovani come agli anziani. 

La ricerca di una nuova direzione nella vita di Maria nasce da un senso di inadeguatezza verso il mondo. Crede che questa sensazione sia oggi più diffusa rispetto al passato?
Credo proprio di sì. La mancanza di un senso di appartenenza è cruciale. Nelle città dove le periferie sono tutte uguali, tra casermoni e cemento, come può un giovane trovare una dimensione vitale, creativa, positiva? Attraverso il racconto della storia di Maria, che fugge da una situazione stagnante, per certi versi tossica, e va verso l’Altrove, penso che molte persone possano trovare la spinta per uscire dalle pastoie di un quotidiano insoddisfacente e aprire gli occhi verso la vastità del mondo per poi magari scoprire che l’alternativa è dentro di sè o forse, chissà, proprio dietro l’angolo. L’importante è imparare a “vedere” e un libro può aiutare in questo fondamentale processo di risveglio interiore.