Intervista ad Anna Maria Basso autrice del romanzo “Il Fragore del ricordo”


Anna Maria Basso è nata a Potenza, dove vive. È autrice di opere poetiche: Attese (1999), Images/Trame (2001), Quel palpito d’altrove (2010), premio Matera 2019, capitale europea della Cultura, e di racconti brevi, pubblicati in raccolte antologiche.
È presente in diverse riviste letterarie nazionali e internazionali. È componente di giurie. Coordina gruppi di lettura nell’ambito del Premio Basilicata e collabora alla promozione e realizzazione di iniziative culturali. “L’impermanenza” (2018) è il suo primo romanzo.
 
La redazione de Il Riflettore intervista la scrittrice Anna Maria Basso autrice del libro “Il Fragore del ricordo”, disponibile in libreria e negli store online.



 
Anna Maria, come è nata la sua voglia di scrivere?
Vengo dalla Poesia. E come scrisse Neruda: la poesia venne a cercarmi... non so da dove sia uscita... non so come né quando... ma da una strada mi chiamava...
Ho scritto, dunque, poesie, affascinata dal grande potere della parola poetica.
Poi la svolta narrativa. Arrivata in età più matura. Credo nata da una esigenza di sperimentare un nuovo percorso, un nuovo viaggio nella parola, con la parola, perché è attraverso la parola che ci mettiamo in relazione con noi stessi e con il mondo, che riusciamo a reinterpretare la realtà che ci circonda.
 
Quando finisce di scrivere un libro chi lo legge per primo?
Dopo di me, alcuni amici lettori.
 
Ci parli del suo romanzo dal titolo “Il Fragore del ricordo”. Qual è l’idea che l'ha portata a scrivere questa storia?
Volevo parlare di donne capaci di dare una svolta alle proprie destinazioni, soprattutto quando queste sono assegnate dalle situazioni dei tempi, dei luoghi, delle culture e non gestite solo dalle proprie scelte. E volevo fare un viaggio nella memoria, perché l’esperienza del ricordo può diventare una grande risorsa per progettare nuove destinazioni, per scrivere altre pagine della nostra vita con la consapevolezza che è dal passato che apprendiamo il valore del tempo.
 
Cosa vuole trasmettere ai lettori con il suo nuovo romanzo?
Certamente un messaggio di speranza. È dalla speranza che riusciamo a comprendere “...perché anche nelle tenebre possa vivere un germe di luce.” (Dal Prologo de Il fragore del ricordo)
 
Sta lavorando a dei nuovi progetti in questo momento?
Quando uno scrittore consegna il suo lavoro ai lettori, rimane solo. Allora si affaccia il desiderio o bisogno di intraprendere un nuovo percorso. Sto già elaborando un’idea, mi piacerebbe continuare la storia del mio recente romanzo, ma non è ancora ben definita.