Headlight: un nuovo singolo dopo “Timeline”

Un bel disco d’esordio che già sfoggiava maturità pop internazionali niente male davvero. Già un bel resoconto di critica discografica che ha sottolineato questo lavoro degli Headlight dal titolo “Timeline” come un bel ritorno agli anni ’90, alla new wave futuristica del grande pop inglese. Leggerezza e belle melodie a contorno. Oggi virano all’italiano con un nuovo brano dal titolo “Cosa ci resta”. Aspettando il video ufficiale, rallentato dal momento che stiamo tutti vivendo, cerchiamo di indagare tra le pieghe di questa nuova scrittura, di questo nuovo momento della band abruzzese… 

“Cosa ci resta” è un nuovo singolo che esce in questo momento storico… fuori dal disco d’esordio. Perché? 
In questa fase critica, ci siamo posti davvero quella domanda, a ciò è dovuto il titolo del singolo ed è per questo che abbiamo deciso di pubblicarlo ora, perché ognuno di noi, vuoi o non vuoi, anche solo per un istante,ha visto svanire la propria quotidianità, le proprie abitudini,non avendo la minima idea di cosa gli restasse e riflettendo su se stesso. 

Che poi da questa ballad, cantata in italiano, viene in mente una domanda: ci sarà un cambio di rotta per gli Headlight?
È giusto sperimentare, andare oltre i propri confini.Ci siamo messi in gioco. Nonostante sia la nostra lingua, è una esperienza del tutto nuova. Non vogliamo precluderci nulla,non sappiamo cosa accadrà in futuro,stiamo a vedere. 

Torniamo a “Timeline”: che storia ha avuto questo disco e che voce resta da dargli? Un nuovo singolo e un nuovo video?
La prima volta non si scorda mai, Timeline ha rappresentato l'inizio di un viaggio nel quale ci siamo avventurati e dove ognuno di noi è cresciuto, sia a livello musicale che emotivo. Saremo sempre legati a questo album, perché è lì che si trovano le nostre radici e le radici non possono e non devono mai essere dimenticate. Attualmente stiamo lavorando su altro materiale, su qualcosa di nuovo, è ora di andare avanti. 

L’Abruzzo, la periferia… in che modo è stata protagonista dentro questo approccio alla forma canzone? 
È la vita quotidiana, sono le esperienze compiute da ognuno di noi, in qualsiasi ambito, a giocare un ruolo fondamentale all'interno delle nostre canzoni. Come molti, viviamo in un piccolo paese, dove la cosiddetta "movida" è del tutto assente. Se non avessimo la musica, credo saremmo già entrati in depressione. È un paradosso ma forse dovremmo ringraziare il contesto nel quale viviamo, magari in una grande città non ci saremmo neanche conosciuti. 

E siete giunti ad una maturità personale? Oppure siete ancora in cerca di una definizione?
È troppo presto per parlare di maturità, siamo solo al primo album, occorre del tempo. Sicuramente siamo cresciuti, ma c'è ancora molto da fare.