Addio a Ornella Vanoni, aveva 91 anni. Cala il sipario su una vita in musica
È scomparsa all’età di 91
anni Ornella Vanoni.
L’annuncio
è stato diffuso sui social di Che tempo che fa, trasmissione alla
quale l’artista aveva partecipato più volte: «Con profonda tristezza
apprendiamo della morte di Ornella Vanoni. Grazie per tutto ciò che ci hai
donato, Ornella: resterai sempre nei nostri cuori», si legge nel messaggio
pubblicato su X.
Milanese, considerata una delle
voci più rappresentative della musica leggera italiana, Vanoni ha costruito una
delle carriere più lunghe e versatili del panorama musicale nazionale. Il suo
debutto risale al 1956 come attrice in Sei personaggi in cerca d’autore di
Pirandello, dopo gli studi all’Accademia del Piccolo Teatro, dove fu allieva
prediletta - e poi compagna - di Giorgio Strehler. L’anno successivo iniziò la
sua avventura nella canzone con le celebri canzoni della mala,
ispirate a ballate popolari che raccontavano storie di ladri, poliziotti e
personaggi di strada.
La sua voce elegante,
riconoscibile e teatralmente espressiva le permise di spaziare tra generi
diversi: dal pop d’autore alla bossa nova - memorabile l’album La
voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria con Toquinho e Vinicius
de Moraes - fino al jazz, che la portò a collaborare con artisti come George
Benson, Michael Brecker e Randy Brecker. Nella sua carriera ha pubblicato 112
lavori tra album, EP e raccolte, vendendo oltre 55 milioni di dischi. Molti dei
brani più importanti del suo repertorio portano la firma di autori come Dario
Fo, Paolo Conte, Fabrizio De André, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco
Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 conobbe Gino
Paoli, con cui nacque sia una profonda storia d’amore sia un sodalizio
artistico destinato a lasciare il segno — indimenticabile Senza fine.
Pur amando Paoli, Vanoni sposò l’impresario Lucio Ardenzi, da cui si separò
prima della nascita del figlio Cristiano. Il suo primo grande successo, Cercami,
era dedicato proprio a Paoli.
Accanto alla musica, Vanoni
continuò a calcare il palcoscenico teatrale - fu Rosetta in Rugantino di
Garinei e Giovannini - e partecipò ben otto volte al Festival
di Sanremo: la prima nel 1965 con Abbracciami forte, poi nel 1966,
1967, 1968, 1970, 1989, 1999 (con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 insieme a
Bungaro e Pacifico.
Molte delle sue canzoni più
amate non passano però da Sanremo: Una ragione di più (1969), L’appuntamento (1970), Domani
è un altro giorno (1971), Più (1976).
La sua presenza è stata
costante anche in televisione: da Giardino d’inverno a Studio
Uno, da Senza rete a Serata d’onore, fino
a Star Academy e Amici Celebrities. Ha lavorato
anche per il cinema, dal Romolo e Remo di Sergio Corbucci
(1961) fino a 7 donne e un mistero di Alessandro Genovesi
(2021), oltre ad apparizioni in sceneggiati come Il mulino del Po e
nella serie La Compagnia del Cigno.
Nel corso della sua
straordinaria carriera Vanoni è stata insignita di numerosi riconoscimenti, tra
cui tre premi del Club Tenco (due Premi Tenco e una Targa) e due Premi Lunezia.
