Marco Cignoli: il “Coccodrillo bianco” multicolore


Dalla Tv alla musica. E lo fa passando per un concetto alto di emancipazione, passando per i colori funzionali di questa copertina, passando per una liberazione come individuo e come artista. E nel suo pop d’autore, Marco Cignoli sfodera il coraggio di mettersi a nudo senza mai abbandonare però i dettami classici della forma canzone. Ed è piacevole ed è salvifico trovare tanta nuova scrittura pregna di energia pulita. Indaghiamo meglio…

Dalla tv alla musica. Il passaggio è stato violento o trasparente?
Direi che è stato completamente naturale. A dire il vero, è andato di pari passo. La mia prima esperienza artistica è stata musicale, la tv è arrivata solo dopo. Mi piace sempre ricordare che da bambino, quando giocavo a fare il cantante, mi presentavo da solo, interpretando sia il ruolo di presentatore che di musicista. Ahaha! 

Dopo questo ti senti più cantautore o pensi sia solo una parentesi?
Presentare è qualcosa che mi viene particolarmente naturale. Scrivere canzoni fa parte di me da sempre, ma è un processo molto più articolato e complesso di quanto si possa pensare. Sicuramente, comunque, non è una parentesi: scrivere canzoni farà sempre parte di me. 

Domanda particolare: quanto hai messo dell’arte della tv dentro un disco in cui l’immagine passa in secondo piano?
Ho giocato molto con il mio ruolo di presentatore tv nel videoclip del singolo “Invece scrivo canzoni”, dove abbiamo ricreato una sorta di parodia di un talent show dove interpreto tutti e tre i giudici, molto sui generis.

E l’immagine invece? Come incide sul suono?
Quando abbiamo lavorato al disco non abbiamo fatto ragionamenti di questo tipo. Ci siamo lasciati ispirare dalle emozioni, infischiandocene di tutto il resto. 

Emancipazione e consapevolezza. Che questo disco sia servito anche a questo?
Senza ombra di dubbio. La lavorazione di questo album mi ha permesso di capire moltissime cose, in primis cosa rappresenta per me la musica e cosa desidero che rappresenti per me in futuro. È stato un processo lungo, articolato, bellissimo ma al contempo faticoso. È stato come vivere un’intera vita condensata in due anni. Era scontato che mi lasciasse qualcosa di importante.