Nebüla: la rinascita e l’esordio con “Supernovae”


Un misto sapore di identità, tra suoni antichi e un approccio assai culturale e meno estetico come piacerebbe alle copertine del main stream, mood che appare evidente anche in quelle poche release “dal vivo”, liquidamente disponibili in rete. Azzurra Buccoliero approda al suo primo disco personale dal titolo “Supernovae” firmandosi con il moniker Nebüla, regalandoci un sapore di sud, un caldo atipico e una riflessione spesso dai toni sociali, un suo personalissimo sospendere acido dentro liriche di forma pop, per piccoli tratti anche fin troppo adolescenziali. Non sappiamo se cerca l’inciso facile Nebüla, ma di sicuro ha trovato silhouette più raffinate e meno scontate tanto da staccarsi forse troppo dal gusto indie-pop radiofonico. Ed è un bene così…

Io parto proprio da Strudà. Ma secondo te, quanto passato ci sarà dentro il prossimo futuro?
Dalla vittoria dei Maneskin forse l'Italia si re innamorerà della musica strumentale, quindi partendo da un paesino sperduto nel Salento con tanti musici un po matti come me, spero in un futuro fatto di pensieri, parole e circostanze che possano trasmettere  qualcosa . 

E “I ragazzi di Strudà” secondo te lo avvertono? Lo sanno? Se lo immaginano?
Si, sarebbe la generazione che va dal ’75 fino ai ’90 e sono tutti un po particolari chi per un verso chi per un altro, diciamo che quando è uscito il singolo è diventato l ‘inno di Strudà ahaha. 

E questo disco che in qualche modo da voce ad una tua nuova trasformazione… in che momento della tua carriera arriva? Senti sia una trasformazione definitiva o è soltanto un passaggio per altro?
Di definitivo nel 2021 non c'è più nulla mio caro amico, perciò ti dico sono in un momento in cui ho ancora qualcosa da dire poi forse un giorno non avrò più nulla allora chissà vivrò in una di quelle case mobili in giro per il mondo, 

Di questo suono vintage che più che americano mi fa pensare agli anni ’60 italiani (solo per certi versi), da dove lo tiri fuori? Come lo hai cercato e voluto? Forse la tua voce, la timbrica mi porta a pensare a questo...
Non so se sia uscito qualcosa dei '60 italiani, essendo dell’85… mi sono rifatta molto all'epoca grunge anni ’90 e rock sporco senza troppe pretese, se è uscito altro ben venga , 

E poi anche la copertina del disco… un cuore… le arterie… come si connette con un titolo che significa sostanzialmente rinascita?
Essendo una biologa penso che il cuore sia un motore, il fuoco di un pianeta, con attorno i satelliti: organi, mani, braccia, gambe. Volendo esprimere l’esplosione di una supernova e scomponendo il corpo umano, il centro della terra è il cuore . 

E nella presentazione live del disco, che possiamo trovare su YouTube, ti vediamo anche impegnata al Sax. Decisamente un mood curioso… i rimandi a Dalla sono inevitabili...
Quando ho letto che mi hai richiamata a Dalla stavo per piagnucolare. Ho chiaramente tutti i suoi dischi. Il mio primo strumento è stato il sax soprano poi passata al contralto, molte persone nella mia vita sono sparite, e per leccare le ferite il mio sax non mi ha mai abbandonata.