Intervista a Malakiia


“Komorebi” è il disco d’esordio di Malakiia composto da 6 brani caratterizzati dallo stile R&B. Il termine “Komorebi” deriva dal giapponese e significa
“luce che attraversa le foglie”. La scelta del nome è motivata dal significato intrinseco di questa parola. La fascinazione dell'artista per l'Asia, le parole e i simboli asiatici, ha notevolmente ispirato anche l’immagine della copertina del disco, rappresentata attraverso un disegno dai tratti e colori giapponesi, riportando in immagine lo stato d’animo che la cantautrice voleva raccontare: una ragazza immersa in un mondo di fiori che la circondano, che la avvolgono, a occhi chiusi. Malakiia spiega questa scelta: “Ad occhi chiusi perché di solito quando canto, lo faccio ad occhi chiusi. Così vedo quel mondo, quel mondo di cui parlo in Libera semplicemente con la musica”. La copertina è stata realizzata dall’illustratrice Carmen Ianiro.
 
Ciao Malakiia, siamo entusiasti di parlare del tuo disco d'esordio, "Komorebi". Cominciamo con la domanda più ovvia: cosa ti ha ispirato a scegliere questo titolo per il tuo primo album?
Komorebi” è stato un album davvero forte per me, dove ho messo tanto. In realtà l’idea all’inizio non era di creare un EP, ma è stata un’idea che è nata dopo, sono partita con i primi brani diversi da poi come si è evoluto l’EP. È stato un viaggio fantastico, sono partita da avere le incertezze,storie vissute a metà, tristezza nel non raggiungere l’amore e nello stesso percorso tutto questo si trasforma, dal primo pezzo ad arrivare all’ultimo “KOMOREBI” è un EP che porta a delle consapevolezze importanti per me, ma che poi si rivela semplice musica che fa sognare
 
La copertina del disco è davvero affascinante, con il disegno dai tratti e colori giapponesi. Puoi raccontarci di più sulla tua scelta di rappresentare un'immagine così suggestiva?
Grazie! Ho voluto riportare le caratteristiche e i colori di solito che vediamo nei manga giapponesi,ma che sono anche gli stessi colori che parlano di emozioni e sfumature diverse. La persona che vediamo come protagonista sono io che però subisco una trasformazione, a occhi chiusi, perché è così che sto anche quando canto, riesco a sentirmi più leggera e libera. Ed era proprio questo che volevo far trasparire tramite questa immagine.
 
Parlando del contenuto dell'album, hai menzionato che ogni brano ha come protagonista un'emozione e un colore diverso. Puoi approfondire questo concetto?
Si, ho scelto dei colori diversi perché volevo dare un’identità diversa ad ogni brano. Tutti i brani sono stati scelti ed abbinati ad un colore che più li rappresentava, perché così potessero parlare ancora di più oltre che con le parole, le note ma anche grazie ai loro colori.
 
L'amore per l'Asia come ha influenzato il tuo approccio alla musica e all'arte visiva?
Forse un po’ meno alla musica, ma più all’arte visiva. È un concetto che però mi piacerebbe portare anche nella mia musicalità. Sono molto affascinata per come vengono rappresentati i volti, i colori e tutto ciò che sono le culture giapponesi, e anche solo al fatto che una semplice parola puoi racchiudere una storia o un concetto in particolare, ed è per questo che ho scelto KOMOREBI come titolo, perché riusciva a pieno a descrivere la bellezza di un qualcosa che finalmente viene alla luce, quella luce che attraversa le foglie.
 
Infine, cosa vorresti che gli ascoltatori portassero con sé dopo aver ascoltato "Komorebi"?
Un viaggio, sicuramente sensibilizzare ancora di più le persone, raccontando appunto di questo viaggio, raccontando di come io ma come anche altri vivano l’amore in diverse sfumature, ad ogni colore e ad ogni canzone.