Intervista alla band Fik y las Flores Molestas

 

“Stranger” è un brano che segna un punto di svolta per quanto riguarda il sound prodotto in studio da Federico Ficarra della band Fik y las Flores Molestas, questo grazie alla collaborazione nata col produttore musicista Luca Jacoboni, in arte Fosco17.  È la prima volta che Fik sperimenta nel genere rap, sicuramente molto efficace per esprimere contenuti espliciti, autobiografici. La chitarra Stratocaster suonata da Federico è in stile funky, ed il sound generale è rock. Questa canzone è concepita come tale e dunque per essere fruita in pochi minuti (diversamente da come avverrebbe in un live), per essere danzata e rimanere impressa.

Fik e Fosco17 hanno deciso di dedicare meno spazio - rispetto al precedente album di Federico, Pissin’around - all’improvvisazione strumentale, che comunque rimane un elemento molto importante.
Le vibrazioni ed il particolare timbro che ha il basso suonato da Fosco17 sono stati ottenuti usando un campionatore Roland SP-404MKII ed il leggendario basso violino Hofner.
Il groove, partorito dalla mente di Luca Jacoboni, è stato registrato dal suo batterista di fiducia Luca Rizzoli.

Le parole secche e veloci di Fik, che nell’esecuzione prende appositamente pochi respiri, gli fanno pensare ad una notte profonda, sono il suono e le immagini di un animo tormentato che trova sollievo nella musica, nella danza, nella socialità.
 
Ciao Federico, è un piacere averti qui con noi oggi. Per iniziare, ci racconti come hai iniziato il tuo viaggio nella musica?
Grazie per il vostro calore, é un piacere anche per me! Il mio viaggio musicale é nato da piccolo quando ascoltavo mio fratello suonare il pianoforte e più avanti anche la batteria con una sua band, i Cereals Killers o i Serial Kinders non ricordo, ascoltavo anche tutte le cassette e i cd che metteva sú in casa. A circa otto anni ho iniziato a prendere lezioni di chitarra classica con un insegnante dell’Ecuador imparando a leggere melodie ed eseguire accompagnamento ritmico, é stato il mio primo contatto con la musica sudamericana.
 
Quali influenze musicali hanno plasmato il tuo stile?
Vi dico quelle che ascolto: blues delta e urban, rock, hard rock, pop, discomusic, elettronica, breakbeat, musica classica, cantautorato italiano, canzone napoletana, pizzica, rap, hip hop, funk, soul, techno, musica balcanica, jazz, swing jazz, gypsy jazz, per lo piú sono ancora ancorato al passato ma vado ringiovanendo col passare del tempo.
 
Il tuo processo creativo è un aspetto che molti fan vorrebbero conoscere. Puoi condividere come nasce una tua canzone? Da dove trai ispirazione e come sviluppi il testo e la melodia?
Credo che la mia esperienza e rapporto con le sostanze, anche se non avviene durante la composizione, sia un aspetto fondamentale della mia creatività.
La musica spesso nasce dalla melodia, oppure in altri casi può nascere dagli accordi, a volte da un insieme dei due come un arpeggio ad esempio. Una volta componevo a naso, esplorando il manico e vedendo che arpeggi stavano bene assieme e rendendomi conto che le stonature sono belle se portano ad una risoluzione, insomma sia noi a decidere se ci piacciono alla fine.
Spesso le mie canzoni nascono da delusioni amorose, come succece per tantissime canzoni d’amore, oppure parlano di temi di giustizia sociale come l’ antiproibizionismo e l’autodeterminazione dei propri corpi, parlano di resistenza e resilienza con forti note autobiografiche.
 
Puoi raccontarci l'ispirazione dietro “Stranger” e come è nata?
Per 11 anni la medicina non ha compreso il motivo per cui soffocavo a letto dormendo dal 2005 fino al 2015 anno in cui é arrivata la diagnosi, poi nel 2016 sono stato operato. Questo mi comportava sbalzi d’umore a seconda di come dormivo e depressione (parola che da sola non ha senso se non la si é provata, é considerata la malattia più invalidante al mondo secondo l’OMS). In mancana di una diagnosi salvo pochissime eccezione tanti anzi troppi - e frequento persone di sinistra - hanno pensato fossi un pazzo psicosomatico e mi hanno riservato, chi più chi meno, un trattamento indegno che sarei tentato anzi definisco simil-fascista perché il bullismo contro gli invalidi e i deboli é tipico della ideologia fascista.
Venivo talmente molestato nel senso brutto del termine che le persone, uomini donne non faceva differenza, a volte mi negavano il dialogo senza avermi mai conosciuto di persona prima o direttamente mi denigravano.
La mia sana e istintiva (legata alla sopravvivenza) insistenza nel cercare di instaurare un dialogo per poter coltivare amicizie, rapporti lavorativi con musicisti e titolari di locali mi ha portato ad essere definito una persona molesta.
Oltre al danno della malattia fisica non riconosciuto, la ulteriore beffa di essere diffamato.
Oltre a questo c’è da dire che noi Veneti siamo molto chiusi rispetto a napoletani o siciliani ed io ho origini siciliane o, come dice mio padre, nord-africane. Molti amici, quelli più cari, mi hanno allontanato e poi si sono riavvicinati dopo l’operazione.
 
C'è un messaggio specifico che hai voluto trasmettere con questa canzone?
Che il tempo é gentiluomo, distende gli animi, ti permette di suonare nuove note se quelle prime erano o sono sembrate stonate, e fa emergere tutto, ogni dettaglio. Volevo manifestare la gioia legata alla consapevolezza che sta tornando per me quel periodo primaverile che vissi a Berlino in più occasioni, un periodo pieno di lavoro e amore.
 
Parlando del videoclip, se c'è, ci sono dettagli o simboli speciali che hai scelto di includere per arricchire la narrazione visiva della canzone?
La parrucca non é un dettaglio o necessariamente un simbolo, sono semplicemente i miei capelli quando ne ho voglia, tuttavia essendo vietato per legge non scritta indossarle diventa un forte simbolo di trasgressione e provocazione. L’elemento femminile, abbondante nel video anche questo é un po’ provocatorio e sta a significare che nella mia vita sta tornando l’amore.
La danza stessa é espressione e quindi simbolo di salute, benessere, amore.
 
Guardando al futuro, hai nuovi progetti in cantiere? Cosa possiamo aspettarci dai tuoi prossimi lavori?
Due album live ripresi a due diversi concerti, magari in qualche festival, in cui suoniamo rispettavamente standard blues e standard jazz, un album di composizioni per sola chitarra (degli anni del liceo quando non sapevo assolutamente quali accordi scale tonalità stessi suonando) e, con calma, un nuovo album di canzoni sperimentali in italiano, inglese e spagnolo.