"Il Declamatore" dei Stanislao Sadlovesky - Intervista

 

L'ultimo lavoro della band dei Stanislao Sadlovesky, "Il Declamatore", si presenta come un teatro anatomico mentale. Le 10 tracce che compongono questo album offrono un'esperienza sensoriale che va oltre i confini della musica convenzionale.
"Il Declamatore" si configura come una seduta di psicagogia, agendo come il demiurgo delle stanze dell'inconscio. Una voce proveniente da un Altrove che risiede dentro di noi, una narrazione diegetica in differita che lascia un'impronta indelebile.

Benvenuti, Stanislao Sadlovesky. Il vostro album di debutto, "Il Declamatore", è un'esperienza unica e avvincente. Cominciamo dal principio: come è nata l'idea di formare la band e qual è la storia dietro il vostro nome?
Grazie! Avendolo definito un'esperienza unica e avvincente, sappiate che noi, rispondendo alle vostre domande, non sapremo fare meglio di così! La band nasce dall'amicizia tra Massimo Cavasin (Treviso) ed Alessandro Lazzarin (Bassano del Grappa), ex compagni di radio. Il nome del gruppo è stato scelto perché volevamo creare un personaggio dietro il quale mascherarci, che avesse vita (artistica) propria.

"Il Declamatore" è un viaggio attraverso emozioni complesse e sensazioni profonde. Qual è stata la fonte principale di ispirazione per questo album?
Si è sviluppato tutto molto semplicemente e velocemente. I testi sono arrivati senza alcuna difficoltà, ci è bastato coglierli. Le musiche vi sono state cucite sopra di conseguenza, come un processo unico.

L'aspetto visivo sembra giocare un ruolo importante nei vostri progetti, come evidenziato nei videoclip di "Sangue per Zanzare" e "Il futuro si fa attendere". Qual è il processo di creazione dietro di essi e come si integrano con la vostra musica?
È un progetto assolutamente visivo! Per quanto riguarda i video diciamo che Massimo insemina Alessandro e lui partorisce. Dalla visione si passa alla concretizzazione, in base a quello che si può fare o meno. Rimane comunque un processo rapidissimo.

Guardando al futuro, quali sono le vostre aspirazioni come band?
Sono aspirazioni a breve termine. Speriamo che l'album venga ascoltato da più gente possibile e che incroci degli estimatori come voi, se abbiamo letto bene tra le righe. Essendo un prodotto particolare l'auspicio è che arrivi in mano al pubblico giusto. Il futuro ulteriore può attendere
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