Oltre l'indifferenza: esplorando 'Parto Naturale' con i Mojoshine

 

“Parto Naturale” il nuovo disco dei Mojoshine vuole essere una risposta immunitaria all'indifferenza. Il titolo ritorna allo sguardo primitivo che abita in noi, quando nel corridoio tra viscere e luce, cominciamo a vibrare e reagire ai primi suoni e ai primi odori della vita, ritornando a quell'origine per concederci una nuova opportunità.
La Natura, con la sua vasta pluralità, osserva pazientemente come ingordamente ci nutriamo ancora di antropocentrismo. Sconforta il pensiero che la ragione possa generare odio, prevaricazione, morte, disagio, ghettizzazione e smanie di potere nelle sue vesti più disparate. Provando a ripartire dal più lontano dei nostri ricordi di questa vita, immaginiamo la possibilità che si possa correggere il tiro per uscirne più forti, incorruttibili, stabilmente empatici e fieramente leali.
 
Potreste spiegarci il significato di "Parto Naturale" e perché avete scelto questo titolo?
È la sceneggiatura di ciò che avviene quando stiamo per avere le nostre prime reazioni, il passaggio utero - mondo esterno, è la prima memoria, la prima luce, il primo tutto. Abbiamo immaginato di ritornare a quel momento e poter ricominciare da capo.
 
Si può dire che l'album si concentri sull'idea di reagire all'indifferenza e di abbracciare la nostra natura più autentica. Cosa vi ha spinto ad affrontare questo tema?
Si stanno creando delle distanze importanti tra gli esistenti, credo sia improrogabile prendersi cura degli altri e di ciò che ci circonda. Non siamo fatti per svolgere i nostri compitini quotidiani e andarcene a letto sereni. Abbiamo tanto da dare e dovremmo metterlo a disposizione, tutti.
 
Come avete affrontato il processo creativo per "Parto Naturale"? Ci sono stati dei momenti particolarmente significativi durante la produzione dell'album?
Abbiamo dato tutto, le canzoni ce lo chiedevano e siamo stati guidati e assecondati dal nostro produttore Andrea Maceroni (Slam Studio Recordings) nel farlo.
 
Parlando di connessione con la natura, l'album sembra anche riflettere sull'importanza di rispettare e proteggere l'ambiente. Come avete affrontato questo tema all'interno delle vostre canzoni?
La natura si sta riprendendo ciò che è suo. È tutto armonia ciò che è natura, animali compresi. Nello specifico nel brano IL LUPO E IL SOLENGO abbiamo immaginato il punto di vista degli elementi che ci osservano mentre ci estinguiamo con le nostre mani, mentre diventiamo fossili incastonati in lastroni candidi di ghiaccio. Siamo ospiti disruttori di questo pianeta, è evidente. È necessario un cambio di rotta e capire umilmente chi comanda.
 
Infine, qual è il vostro obiettivo principale con questo album? Cosa sperate che i vostri ascoltatori traggano da questa esperienza musicale?
Che si può fare molto attraverso la verità d’animo, attraverso il sostegno per le emozioni. Speriamo di dare forza, in qualche modo.