Uncle Muff: intervista alla band per “Old blue back”

 

Il calore di un abbraccio emerge come elemento centrale nel brano "Old Blue Back" degli Uncle Muff. Questo calore diventa la fine dell'attesa, un rifugio dalla vastità delle direzioni possibili che la vita può offrire. Nel contesto della canzone, l'abbraccio rappresenta non solo un gesto fisico ma anche un simbolo di conforto e sicurezza. Nella sua essenza, diventa un modo di affrontare la complessità della vita, una risposta al bisogno di connessione e un'apertura alla possibilità di restare semplicemente dove si è.
 
Potete raccontarci come è nata l'idea di “Old blue back” e qual è il messaggio che volete trasmettere?
Il pezzo nasce da due accordi un po’ inusuali che hanno evocato una situazione marinaresca e di nostalgia. Il ritornello canta “I want my old blue back” ovvero “voglio il mio vecchio blue” e si gioca sull’ambivalenza della parola blue che è intesa come “blue” del mare e “blue” come sentimento di tristezza, nostalgia. E la nostalgia è anche, al tempo stesso, quella per il vecchio modo di essere tristi e per il mare di un tempo che appariva, come la tristezza, amichevole e placido. Non c’è un messaggio particolare, si tratta di lasciarsi trasportare da quelle sensazioni di abbandono per poi ritrovarsi proiettati, nel finale, in una situazione affollata in un’atmosfera natalizia in cui un abbraccio ci strappa dal mare minaccioso per riportarci ad una realtà più benevola.

La descrizione del brano parla di un'anima naufraga in mezzo a un oceano di lontananza dal mondo. C'è qualche elemento personale o ispirazione dietro questa immagine?
Certamente sono stati d’animo vissuti credo un po’ da tutti quelli che hanno raggiunto una certa età. Credo che a tutti sia capitato di vivere momenti di lontananza un po’ angosciosa e di rimpiangere stati d’animo di tristezza giovanile ai quali ci si lasciava condurre senza troppa resistenza dagli eventi o dalle canzoni romantiche.

Parliamo del processo creativo di “Old Blue Back”. Come avete lavorato insieme per creare questa canzone? Ci sono state sfide particolari o momenti ispiratori durante il processo di registrazione?
Come avviene di solito, mi sono occupato io, che sono il cantante, di partorire l’idea del brano e insieme agli altri della band l’abbiamo fatto crescere, gli abbiamo dato una forma e curato i dettagli. La registrazione e la parte della produzione sono state abbastanza fluide. Probabilmente il pezzo che ha richiesto meno ritocchi e takes. Credo siano state fatte due o tre riprese ma credo proprio sia stata scelta la prima. La parte che ha richiesto invece un po’ più di impegno è stata la ricerca dei sinth e la ricerca del giusto equilibrio nel mix.

"Old Blue Back" sembra suggerire che un tema ricorrente che caratterizzerà l'intero album di prossima uscita. Cosa possiamo aspettarci da questo nuovo progetto e qual è il significato di quest'avventura in acque sconosciute che menzionate?
L’acqua, in maniera più o meno metaforica, è decisamente l’elemento che caratterizza tutto l’album. Si parte dall’avventura in acque sconosciute e minacciose di Old Blue Back ma nell’album si incontreranno ruscelli di montagna, case sull’acqua, spiagge indonesiane e altri riferimenti più o meno espliciti. La cosa curiosa è che non c’è stata un’intenzione, ci siamo accorti alla fine sistemando e riordinando i pezzi che l’elemento fluido era involontariamente il filo conduttor, da cui i nome dell’album: Adrift.

Infine, cosa vorreste che gli ascoltatori portassero con sé dopo aver ascoltato "Old Blue Back"?
Non saprei dirti cosa il pezzo possa lasciare a chi lo ascolta, personalmente quando lo ascolto semplicemente mi lascio condurre dalle sensazioni che evoca. E come autore non c’è un’intenzione se non quella di far vivere un’esperienza musicale, però se vogliamo pensare a un effetto che vada aldilà dell’ascolto, mi farebbe piacere potesse essere uno spunto di riflessione sulle mille sfumature che ogni sentimento può avere a cui a volte non è facile dare un nome.