Giulia Pratelli: «La musica è una parte imprescindibile della mia vita»

“Nel mio stomaco” (Blackcandy Produzioni) è il nuovo album di Giulia Pratelli, disponibile su tutte le piattaforme di streaming. 

Il disco contiene 11 tracce, tra cui “Qualcuno che ti vuole bene”, pubblicata lo scorso 22 novembre, scritta e interpretata insieme a BIANCO, e “Le cose da fare”, già contenuta nell’album “Benvenute”, una compilation prodotta da Musica di Seta e dedicata al racconto della condizione femminile. 

A chiudere la tracklist “Non ti preoccupare”, brano col quale la cantautrice ha vinto il premio “Miglior testo” al Premio Bianca D’Aponte 2018.

Di seguito la tracklist del disco:
“Niente”
“Luglio”
“Qualcuno che ti vuole bene”
“Le cose da fare”
“Nel mio stomaco”
“Autunno”
“A memoria”
“Tutti hanno ragione”
“Un’altra volta”
“Roma Milano”
“Non ti preoccupare”


In occasione dell’uscita del terzo album in studio “Nel mio stomaco” abbiamo intervistato la cantautrice Giulia Pratelli.

Ciao Giulia, benvenuta. Prima di tutto, cos’è per te la musica?
Ciao!
E' una parte imprescindibile della mia vita, un linguaggio, un canale comunicativo speciale.

Quale è stato lo spunto che ti ha portato alla realizzazione dell’album?
La scrittura è sempre il motivo centrale, quello che fa muovere le scelte... avevo raccolto un certo numero di brani legati da un filo comune, volevo che avessero un posto in cui fiorire e abitare insieme e ho iniziato a lavorare agli arrangiamenti e a tutta la produzione artistica con Zibba.

Qual è la particolarità del disco?
Mi piacerebbe saperlo da chi vorrà ascoltarlo... posso dire che dal mio punto di vista questo album assomiglia a un viaggio, che si può fare verso la nostra parte più profonda e emotiva o attraverso ciò che ci circonda. Come tutti i percorsi ha un inizio e una fine ben precisi: parte con Niente e il bisogno di lasciarsi alle spalle ciò che non è davvero importante e si chiude con Non ti preoccupare, che segna l'inizio del ritorno verso casa.

Quale messaggio vuoi trasmettere con questo nuovo album?
Più che trasmettere un messaggio preciso vorrei condividere il mio punto di vista e provare ad accendere qualche piccola luce anche in fondo agli angoli più bui.

Quanto tempo hai impiegato a registrare e completare la lavorazione del disco?
Le registrazioni sono durate meno di una settimana, poi abbiamo aggiunto in seguito quello che veniva a mancare man mano che il lavoro procedeva. Abbiamo "perso" molto tempo fermandoci a causa dell'esplosione dei contagi, continuando parte del lavoro a distanza e riuscendo poi finalmente a terminare tutto.

Grazie mille per la tua disponibilità, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere questa intervista?
Grazie a voi, spero che i lettori possano incuriosirsi e avere voglia di ascoltare questo album, che li aspetta a braccia aperte