LUAZ: esce“JUSTINK” l'album d'esordio dell'artista mantovano
E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali “Justink” (Artist Development Cosmophonix Production), l’album d’esordio del cantante, direttore artistico, fotografo e videomaker mantovano Luaz.
Anima, suono e grazia:
l’armonica fusione di questi tre elementi, unita ad immagini che corroborano la
mente di raffinatezza ed eleganza, ha portato alla creazione di un concept
album unico nel suo genere, ricco di contaminazioni e sfumature
melodiche e canore.
“Justink” è un memorandum,
un monito in musica per tornare alla pura essenza della bellezza,
nella sua autenticità, dissociandosi completamente da
vacue e frivole ideologie, da barriere ed
idiomi che nascono ed esistono solo nella nostra mente e
da sterili e banali definizioni, catalogazioni, etichette, che troppo spesso
permeano la società contemporanea.
Il focus dell’intero concept
è centrato sulla natura dell’esistenza, su ciò che conta davvero e resiste al
tempo, alle avversità, alla mutevolezza e volubilità della vita: proprio per
questo, l’artista ha deciso di privare la sua musica di qualsiasi
orpello estetico legato alla propria immagine, mettendo ben in evidenza che
nella musica, l’unica estetica che conta è quella del suono e delle emozioni.
«Siamo solo inchiostro in una delle tante pagine della Storia della Vita – dichiara Luaz -. Ho deciso di lasciar parlare le sonorità, ma soprattutto le sensazioni e le emozioni, dando rilievo ad immagini che le richiamassero alla mente e molta meno rilevanza alla mia immagine di artista. Se la mia musica arriverà a chi l'ascolta, io avrò fatto centro, anche perché non sarà stato merito del mio viso, del mio aspetto, o di effimere mode che non hanno nulla a che vedere con l’Arte e con il mio modo di concepirla; voglio che sia la mia stessa musica a parlare a tutti, attraverso me».
In una società frenetica,
esibizionista ed ostentatrice, in cui tutto è incentrato sul fare sfoggio non
tanto dei traguardi raggiunti con sana ambizione, determinazione, impegno e senso
del dovere, ma sull’imperativo categorico dell’apparire, che non lascia spazio
a fragilità, riflessioni e ripensamenti, privandoci della nostra meravigliosa
natura umana, con pregi e difetti, puntando a renderci sempre più simili a
macchine, o ad esseri sterili nell’anima e nei sentimenti, l'artista,
attraverso questo disco, vuole proporre delle alternative all’
“anomala anormalità” che sta prendendo sempre più spazio e piede nella
collettività.
Fil rouge del progetto è un’attenta
e minuziosa ricerca sonora che porta l’ascoltatore ad
immergersi completamente nella sua unica, personalissima ed intima
introspezione.
Come se ci osservassimo,
attenti e scrupolosi dall’esterno di noi e suonassimo al campanello delle
nostre coscienze, allo stesso modo, le nove tracce che compongono il disco,
suonano per risvegliare la percezione che abbiamo di ciò che siamo e del mondo
in cui viviamo.
In apertura del disco
troviamo "Void", brano che aspira a far riflettere
l’ascoltatore su quanto a volte sia importante e liberatorio abbracciare il
vuoto; una stretta che non attanaglia, bensì riscalda, conforta e rasserena,
facendoci sentire bene con noi stessi e con ciò che ci circonda.
C’è poi "Rebirth",
la prima opera composta e prodotta del CD, che mira a far riflettere sulla
nostra vita, sul percorso che abbiamo intrapreso fino ad ora, esortandoci a
concederci una nuova possibilità, quella seconda chance che solamente noi
stessi possiamo offrirci.
Modella Lucia Testa - Pic by Nereo Bumci
Chiude l’album "Living
Synchronicity", che evidenzia quanto i nostri pensieri
siano condizionati dalle notizie, in particolar modo fake news, che
quotidianamente dilagano sui nostri dispositivi, instaurandosi e modificando il
nostro modo di pensare e di agire: «dal silenzio interiore al chiasso
esteriore!», è il messaggio che l'artista vuole trasmettere attraverso questo
brano, facendoci soffermare sulla necessità di ragionare con le nostre
capacità, con quella libertà individuale che viene sempre più soffocata da un
pensiero, disseminato, propagato e venduto per “comune”, ma che è solo il
frutto di una contemporaneità frenetica, che non lascia spazio ai singoli
individui.
Un progetto accurato ed attento, dai suoni ai testi, dalle immagini evocate ai colori della voce utilizzata da Luaz, che nasce da una serie di domande che l’artista ha posto a se stesso e che non si erge a manifesto di una nuova corrente di pensiero, ma si pone l’obiettivo di risvegliare il pensiero individuale per sanare il pensiero comune.
Tracklist:
1- Void
2- Black Mirror
3- Fail
4- Adapt Yourself
5- Trapped
6- Liquid Love
7- Numb
8 – Rebirth
9 – Living Sincronycity
Biografia.